Attraverso la cessione del quinto sullo stipendio o pensione si permette alla banca o altro intermediario di trattenere tale somma a pagamento di un debito. Come funziona?
La cessione del quinto è uno strumento molto utilizzato dai lavoratori e dai pensionati che hanno bisogno di un prestito, per fronteggiare le proprie esigenze economiche.
I vantaggi, infatti, sono molteplici, così come le forme di tutela nei confronti sia del beneficiario sia dell’ente erogatore. Come si stipula tale cessione? A quali condizioni? A chi è rivolto?
La cessione del quinto consiste in un prestito personale, di importo variabile, riconosciuto nei confronti di determinate categorie di lavoratori ed ai pensionati, che necessitano di un’immediata liquidità. Può essere a breve o a medio termine e non è prevista la sussistenza di particolari motivazioni per richiederla.
La differenza fondamentale tra la cessione del quinto ed un nomale prestito consiste nel fatto che le rate, invece di essere erogate direttamente al richiedente, vengono rimborsate dal datore di lavoro, attraverso la cessione di una somma corrispondente al quinto dello stipendio o della pensione mensile del debitore. Dunque, la rata della cessione non può essere superiore al 20% di ciò che si percepisce.
Non tutti possono fare domanda per la cessione del quinto, perché devono verificarsi specifici presupposti, sia per il richiedente sia per il datore di lavoro.
Tale forma di finanziamento, infatti, è riservata esclusivamente ai lavoratori dipendenti (sia pubblici sia privati), con contratto di lavoro a tempo indeterminato ed ai pensionati. In relazione ai datori di lavoro, invece, la legge prevede dei requisiti particolari per le amministrazioni pubbliche (ad esempio, la necessità di un certo numero di dipendenti o un determinato minimo di capitale sociale ). Il consenso del datore di lavoro, inoltre, è fondamentale.
La cessione del quinto può essere richiesta da chi abbia un’età compresa tra i 18 e gli 85 anni. Un’ulteriore particolarità risiede nel fatto che non sono necessarie delle garanzie reali o giustificativi di spesa e può essere concessa anche a coloro che sono già destinatari di altri tipi di prestito.
È bene ricordare, tuttavia, che la cessione del quinto ha delle spese e, dunque, il richiedente dovrà verificare con attenzione tutte le clausole del contratto. Tra le spese, infatti, vi sono quelle che riguardano il tasso di interesse applicato (tasso annuo nominale) e le eventuali commissioni bancarie.
Ci sono, poi, dei costi relativi alla sottoscrizione obbligatoria di un’assicurazione rischio vita o rischio impiego, a garanzia del pagamento delle rate dovute, in caso di insolvenza.
Con il Decreto n. 23659 del 24 marzo 2022 del Ministero dell’Economia e delle finanze, l’INPS ha reso noti i tassi aggiornati, applicabili dalle banche nell’ipotesi di cessione su stipendi e pensioni.
I nuovi tassi medi, in vigore dal 1° aprile al 30 giugno 2022, da applicare ai prestiti per la cessione del quinto, sono:
È necessario che l’interessato al prestito richieda una certificazione di cedibilità della pensione, nella quale sarà dichiarato l’importo della rata. Il documento, poi, va trasmesso alla banca.
Il prestito non può durare più di dieci anni. È, inoltre, necessario firmare un’assicurazione per l’eventuale rischio di premorienza e la quota della rata deve essere determinata al netto delle trattenute fiscali e previdenziali, garantendo il minimo per l’AGO. Proprio per tale ragione, dunque, la cessione del quinto non può riguardare le pensioni integrate al minimo.
In presenza di titolari di più pensioni, il calcolo va eseguito sul cumulo.
Nel contratto devono essere inserite tutte le spese, come l’istruttoria, le commissioni, gli interessi, l’estinzione anticipata, il premio in caso di premorienza.
Non possono, infine, essere oggetto di cessione del quinto, le seguenti prestazioni INPS:
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