Cessione+del+credito+edilizio+superbonus+ad+un+parente%2C+%C3%A8+possibile%3F
tradingit
/cessione-del-credito-edilizio-superbonus-parente/amp/
Economia e Finanza

Cessione del credito edilizio superbonus ad un parente, è possibile?

La cessione del credito d’imposta da superbonus edilizio può essere ceduto anche ad un parente? Facciamo chiarezza.

 Quando il contribuente decide di effettuare dei lavori di ristrutturazione edilizia usufruendo del superbonus 110% o di altre agevolazioni come il bonus facciate.

Foto Adobe Stock

Sono tre le opzioni a  disposizione:

  • Pagare i lavori e ottenere l’agevolazione sotto forma di detrazione che andrà a diminuire l’imponibile in fase di dichiarazione dei redditi;
  • Cedere il credito d’imposta ad una terza parte;
  • Chiedere all’impresa lo sconto in fattura in modo da monetizzare direttamente l’agevolazione.

La domanda a cui vogliamo dare risposta con questo articolo riguarda la seconda opzione, ovvero la cessione del credito ad una terza parte. Questa in genere può essere una banca o un intermediario finanziario regolarmente iscritti all’albo tenuto dalla Banca d’Italia.

Ma se invece decidessimo di cedere il credito ad un privato? È possibile farlo? La risposta è affermativa e lo si può fare anche nei confronti di parenti.

Cessione del credito ad un parente: ecco come utilizzarlo

La cessione del credito d’imposta da superbonus può essere effettuata anche nei confronti di privati che non hanno nulla a che vedere con la detrazione. Non ci sono limiti di parentela, quindi anche un parente che sia alla vicina o alla lontana può accettare di ottenere il credito da colui che ha effettuato i lavori.

Una volta ottenuto il credito come può utilizzarlo il privato? Semplicemente portandolo in compensazione per pagare imposte e contributi. Significa usare tale credito per pagare altre imposte dovute al Fisco. Queste potranno essere:

  • imposte sui redditi;
  • imposte sostitutive (ad esempio quelle che pagano i forfettari);
  • Iva;
  • Irap;
  • contributi previdenziali dovuti da titolari di posizione assicurativa;
  • contributi previdenziali e assistenziali dovuti dai datori dei lavori;
  • premi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali;
  • tasse sulle concessioni governative;
  • tasse scolastiche.

Il credito va usato con le medesime regole che valevano per colui che lo ha ceduto e quindi ripartito in quote annuali e non potrà essere richiesto al Fisco il rimborso della parte di quota annuale non utilizzata. Queste sono le uniche regole da rispettare: ripartizione e attenzione a quali debiti con il Fisco possono essere saldati con il credito.

Michele L

Recent Posts

Wile E Coyote moment: ricorderemo il 2025 come l’anno dello scoppio della bolla AI?

Il 2025 sarà l’anno di uno scoppio della bolla speculativa creatasi sull’AI? Alcuni studi mettono…

1 ora ago

Affitto con cedolare secca: si può ottenere un piccolo risparmio

Se avete intenzione di affittare casa questi consigli potrebbero servirvi per risparmiare: ecco quando scegliere…

3 ore ago

Arriva il voucher nuovi nati: aiuto forte alle famiglie ma solo entro 20.000 euro di ISEE

Nuovi aiuti per le famiglie con bambini, le istituzioni scendono ancora in campo offrendo un…

4 ore ago

Assegno di Inclusione: pubblicati i requisiti 2025 per mantenerlo, cosa occorre da gennaio

Per accedere all'Assegno di Inclusione anche nel 2025 si dovranno rispettare tutti questi nuovi requisiti.…

4 ore ago

Il settore Carbon Capture, Utilization, and Storage – CCUS: in forte crescita ma ignorato da quasi tutti i trader inesperti

Tra i settori emergenti con opportunità di alto rendimento c’è il CCUS (Carbon Caputer, Utilization…

6 ore ago

Trovare lavoro a 50 anni: gli errori che si pagano caro e i trucchi per riuscirci anche al Sud

Quali sono i maggiori problemi che incontra chi deve cercare un lavoro a 50 anni?…

7 ore ago