Le banche stanno chiudendo i rubinetti sulla cessione del credito è allarme per il superbonus 110%, si parla di circa 5,396 miliardi di euro non ancora sbloccati.
Lo scorso 19 maggio, nell’ambito di un’interrogazione parlamentare, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha comunicato a quanto ammonta il valore dei crediti edilizi non ancora accettati dalle banche. Secondo quanto risulta dalla piattaforma web, la cessione del credito è pari a circa 5,396 miliardi di euro. Ci stiamo riferendo ai crediti non ancora accettati dalle banche.
Accedere al bonus 110% è sempre più difficile. Le ditte edili accettano con grande difficoltà di effettuare lavori di ristrutturazione e di miglioramento dell’efficienza energetica degli immobili accedendo alla detrazione fiscale del 110%.
Il motivo di tale ritrosia è dovuta alla chiusura dei rubinetti da parte delle banche, che accettano molto raramente la cessione del credito in questo abito e tardano parecchio ad effettuare i versamenti per le cessioni richieste.
La conseguenza per le aziende edilizie è aver effettuato lavori e non aver ancora ottenuto i crediti dagli Istituti bancari. I dati comunicati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze sono allarmanti.
Cosa accadrebbe se gli istituti di credito non dovessero più accettare la cessione?
Cessione del credito è allarme, per le ditte edilizie
Dei 5,396 miliardi di euro di crediti che ancora non sono stati sbloccati dagli istituti bancari, 3,684 miliardi di euro fanno riferimento al superbonus 110%. La restante parte, invece, è legata agli altri bonus edilizi, come ad esempio il bonus facciate o il bonus ristrutturazione.
Sostanzialmente si tratta di lavori che le imprese hanno già effettuato e per i quali, dunque, hanno già affrontato i costi delle materie prime e degli stipendi.
Nel caso in cui le banche non dovessero sbloccare i soldi per la cessione del credito, potrebbero verificarsi degli scenari inquietanti per i contribuenti.
Di fatto, se l’impresa edile ha inserito nel contratto una clausola con la quale si tutela nel caso di mancata cessione del credito da parte della banca, potrebbe chiedere al cliente di rispondere per i lavori effettuati.
Insomma, c’è il rischio di vanificare in parte o del tutto il beneficio derivante dalla detrazione fiscale del 110%.
Come funziona?
A partire del 1° maggio 2022 sono state introdotte delle novità, in merito alla cessione dei crediti per il superbonus del 110%.
Si tratta di iniziative volte a regolare il contrasto alle frodi, che si sono verificate nel corso del 2021/2022 in merito all’accesso alle detrazioni fiscali previste dal bonus 110%.
Per queste ragioni è stato stabilito che a partire da maggio 2022:
- Dopo la prima cessione del credito d’imposta è possibile effettuare due ulteriori cessioni. Ma solo nei confronti degli istituti bancari, degli intermediari finanziari, delle società appartenenti a un gruppo bancario o delle imprese assicurative.
- Le banche e le società che appartengono ad un gruppo bancario hanno la possibilità di cedere i crediti direttamente ai correntisti. È prevista una condizione: devono essere clienti professionali. Per i clienti che hanno ottenuto la cessione del credito non è ammessa la possibilità di cedere nuovamente il credito.