Certificazione unica 2022: occhio alle date e al rischio sanzioni

Date e termine ultimo per presentare la certificazione unica 2022: il punto sulle sanzioni, importi e i casi, i dettagli al riguardo

Tema certificazione unica 2022, chi riguarda, la data entro cui è fissato il termine ultimo per l’invio e la questione rischio circa le sanzioni: i dettagli a tal proposito.

Certificazione unica 2022: occhio alle date e al rischio sanzioni
Documento, lente (fonte foto: Adobe Stock)

È ormai vicina la scadenza per quanto riguarda l’invio all’Agenzia delle Entrate delle Certificazioni Uniche 2022, anno di imposta 2021. La scadenza interessa, spiega Investireoggi.it, i sostituti d’imposta e le certificazioni necessarie  per predisporre la dichiarazione dei redditi precompilata, come nel caso di quella unica dei lavoratori dipendenti.

Il termine ultimo per adempiere alla scadenza è del 16 marzo 2022, a differenza invece delle scadenze per quanto concerne le certificazioni uniche 2022 non indispensabili per la precompilata. La data inerente l’invio al fisco è al 31 ottobre 2022, la medesima scadenza del modello 770/2022.

Non vi sono differenze circa la consegna del modello al lavoratore/collaboratore. Che si tratti di certificazione per la precompilata o non, la consegna deve aver luogo entro il giorno 16 marzo 2022, mediante e-mail ordinaria, PEC o con consegna a mano. In taluni casi, spiega Investireoggi.it, può essere scaricata online, come nel caso di quella INPS, INAIL o PA in genere.

Certificazione unica 2022: occhio a date e sanzioni, i casi e dettagli

Tema di interesse generale ed attenzionato da molti, quelli inerente alla Certificazione Unica 2022, argomento approfondito anche qui in alcuni dettagli, a cui bisogna prestare attenzione per quel che concerne la questione sanzioni.

Investireoggi.it infatti, nel proprio approfondimento, spiega anche che l’omesso o errato invio della certificazione unica all’Agenzia delle Entrate porta ad una sanzione pari a 100 euro per ciascuna certificazione omessa o errata, con riduzione ad 1/3 qualora la correzione sia fatta entro sessanta giorni dal termine ordinario.

Si legge che bisogna considerare anche che, vengono ritenute tempestive e non sanzionabili, quelle certificazione inviate entro i termini di scadenza previsti, quindi 16 marzo 2022, ma scartate dal servizio telematico, purché ritrasmesse entro i cinque giorni successivi alla data contenuta nella comunicazione che attesta la ragione dello scarto.

Rispetto all’omessa consegna al lavoratore nei tempi indicati, il primo step da tener presente riguarda il sollecito del proprio datore di lavoro/committente mediante una raccomandata A/R o PEC. Ciò detto, in relazione all’omessa consegna, il sostituto d’imposta resta sanzionabile secondo quanto stabilito e previsto dal comma 1 articolo 11 del D.Lgs. n.471 del 1997. Su Investireoggi.it si legge di una sanzione amministrativa che va da 250 a 2 mila euro.

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