Novità sui cedolini: fino a 3000 euro lordi, come si calcolano le cifre nette dei rialzi per il 2025, la tabella dettagliata di Confapi
Buone notizie per molti lavoratori del settore privato: è stato finalmente rinnovato il contratto nazionale dei dirigenti delle PMI aderenti a Confapi. Ci si rivolge alle piccole e medie imprese italiane e non al resto dei dipendenti. Un rinnovo che porta aumenti in busta paga da 2.000 a 3.000 euro lordi all’anno.
La notizia è già stata assimilata dagli italiani, ma non è ancora chiaro quanto si riceverà in più poiché le quote di cui si parla sono al lordo. Qual è allora il calcolo da fare per capire quanto si otterrà in più in modo effettivo?
Il 25 marzo 2025, Confapi e Federmanager hanno raggiunto un accordo significativo per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) del 17 dicembre 2019 che ha confermato l’aumento per i privati. Il nuovo contratto ha decorrenza dal 1° gennaio 2025 e scadenza al 31 dicembre 2027, e vuole garantire più stabilità in questo periodo incerto ed economicamente complicato. Per comprendere le cifre nette bisogna seguire la tabella condivisa da Confapi, ecco come.
Il rinnovo coinvolge circa 12.000 dirigenti che lavorano in aziende private di piccole e medie dimensioni, cioè quelle associate a Confapi (Confederazione italiana della piccola e media industria privata). I dirigenti vedranno alcune modifiche sul loro contratto: in particolar modo l’articolo 3 del CCNL è stato variato, aumentando gli importi relativi al minimo contrattuale mensile: sono stati ridefiniti nuovi minimi contrattuali che vengono ridefiniti tenendo conto delle diverse fasce d’età e delle condizioni di assunzione.
Ad esempio se si parla di dirigenti con età inferiore ai 43 anni, neoassunti, il minimo per un periodo di 3 anni avrà un importo, ma cambierà nei casi con più esperienza. Le somme, riviste al netto, sono molto meno significative, quindi è bene capire quale sarà la differenza. Si parla principalmente di due aumenti economici:
Un aumento fisso annuo del trattamento minimo complessivo di garanzia (TMCG): +3.000 euro lordi nel 2025
Un aumento del contributo per la previdenza integrativa fino al 4,75% nel 202
La cifra comunicata è lorda, ovvero priva delle tasse e dei contributi previdenziali. Quindi, come anticipato, ciò che effettivamente si riceve in busta paga è una somma molto diversa. Se un dirigente riceve 3.000 euro lordi in più nel 2025, in base all’aliquota IRPEF e ai contributi, potrà trattenere tra 1.500 e 1.800 euro netti. Questo significa circa 125-150 euro al mese in più netti, distribuiti su 12 mensilità. L’impatto dipenderà poi dal reddito complessivo del lavoratore, perché più è alto il reddito, più sono elevate le trattenute fiscali.
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