C’è il licenziamento per chi commenta gli orientamenti sessuali altrui: Cassazione durissima e troppi rischiano

La Corte di Cassazione ribalta la sentenza dei giudici: tutte le molestie verbali, comprese quelle con sfondo sessuale, sono punibili con il licenziamento

Il mondo del lavoro dovrebbe essere un ambiente sicuro, in cui ogni individuo possa esprimere il proprio talento e la propria professionalità senza temere discriminazioni o molestie. Purtroppo siamo consapevoli che non è sempre così.

donna disperata sul posto di lavoro con mani maschili sulle spalle
C’è il licenziamento per chi commenta gli orientamenti sessuali altrui: Cassazione durissima e troppi rischiano – trading.it

Nella maggior parte dei casi i rapporti tossici sul posto di lavoro non vengono denunciati: ci si adatta a un modus operandi che diventa standard del quotidiano; ma le molestie verbali, soprattutto quando si tratta di frasi a sfondo sessuale, non sono battute inopportune o commenti sgradevoli, sono delle vere e proprie violenze psicologiche che minano l’equilibrio psico-fisico dei dipendenti.

Questi atteggiamenti, troppo spesso sottovalutati o giustificati come un modo di fare scherzoso, possono in realtà avere un impatto devastante sulla vita delle persone coinvolte, minando la loro autostima, la serenità psicologica e persino la carriera professionale. Ma la giurisprudenza sta facendo passi avanti per garantire tutele sempre più concrete alle vittime di questi comportamenti inaccettabili. La Corte di Cassazione ha recentemente preso una posizione netta su questa problematica, stabilendo che chi fa commenti sull’orientamento sessuale altrui, chi si diverte a molestare verbalmente dipendenti e colleghi, può perdere il lavoro per giusta causa.

Cassazione: licenziamento per chi fa commenti a sfondo sessuale sul lavoro

La sentenza della Corte di Cassazione stabilisce che le molestie verbali sul posto di lavoro costituiscono un motivo sufficiente per il licenziamento. Nello specifico, il pronunciamento riguarda un caso in cui un dipendente aveva ripetutamente fatto commenti a sfondo sessuale su una collega, creando un ambiente di lavoro ostile e discriminatorio.

Donna al lavoro che sta subendo una molestia
Cassazione: licenziamento per chi fa commenti a sfondo sessuale sul lavoro – trading.it

Si fa riferimento allordinanza del 10 marzo 2025 n. 6345 che ha annullato la sentenza della Corte di appello. Quest’ultima, al contrario, aveva dichiarato illegittimo il licenziamento condannando il datore di lavoro a pagare l’indennizzo risarcitorio previsto dall’art. 18 della legge 300/1970, in quanto la pena sarebbe stata non proporzionale rispetto alla condotta.

La Cassazione ha ribaltato la sentenza dei giudici di secondo grado, rinviando la valutazione della proporzionalità: le frasi pronunziate dal lavoratore nei confronti della collega rappresentano azioni disonorevoli ed immorali, nonché molestie verbali a sfondo sessuale, e quindi da punire con licenziamento. La sentenza rappresenta un passo avanti nella lotta contro le discriminazioni e le molestie nei luoghi di lavoro. Il messaggio è chiaro: il rispetto della dignità di ogni lavoratore è un principio e diritto fondamentale, ma c’è da ragionare anche sul fatto che ad oggi una parola detta male può comportare un rischio alto per il dipendente, bisogna scegliere le frasi da usare per non rimanere coinvolti in fraintendimenti.

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