Se i figli sono fuori sede c’è l’obbligo di mantenimento? Che diritti hanno? Un chiarimento dal punto di vista giuridico sempre più richiesto
Il tema del mantenimento dei figli è sempre stato al centro di numerosi dibattiti, e nella società di oggi ancor di più. Parlano tutti di questi ragazzi che non riescono a crescere, che rimangono bloccati in un infantilismo perpetuo fino i 30 anni, e che sostano spesso anche a casa dei genitori senza cercare una propria indipendenza.
In realtà diversi psicologi come Massimo Recalcati hanno spiegato che questi congelamento e chiusura nei confronti del mondo esterno non sono altro che una sorta di risposta alle continue incertezze a cui devono andare incontro e l’incapacità di avere un’indipendenza economica (per via del mondo lavorativo instabile) per staccarsi dalla casa genitoriale.
Dal punto di vista dei genitori, il quesito che si pone è se questi giovani, nel caso decidessero di andare a vivere lontano da casa, dichiarandosi quindi ‘fuori sede’ dovrebbero essere mantenuti dai genitori per legge o meno. La questione diventa ancora più complessa quando si parla di figli maggiorenni che vivono lontano dalla famiglia di origine. Ma quindi quando un figlio è fuori sede ha ancora diritto al mantenimento da parte dei genitori?
Il contesto legale: mantenimento e figli maggiorenni
Secondo la normativa italiana, l’obbligo di mantenimento dei figli non termina automaticamente con il raggiungimento della maggiore età, dipende da diversi fattori. I genitori sono tenuti a continuare a supportare economicamente i figli fino a quando questi non siano economicamente autosufficienti. Questo principio si applica in entrambi i casi: sia ai figli che vivono nella casa familiare sia a quelli che decidono di trasferirsi per motivi di studio o lavoro. Secondo la Corte di cassazione ci sono dei fattori da tenere in conto.
- Motivazione del trasferimento: se un figlio si sposta per ragioni di studio, ad esempio specialmente per completare un percorso formativo finalizzato all’inserimento nel mondo del lavoro, il diritto al mantenimento resta valido.
- Impegno e risultati: il figlio deve ovviamente dimostrare un impegno concreto e costante nello studio, insomma il mantenimento economico deve essere ben giustificato e non rientrano i ‘vizi’ o le ’spese accessorie’.
- Assenza di reddito proprio: qualora il figlio non percepisca un reddito che gli consenta di mantenersi autonomamente, l’obbligo di mantenimento rimane in capo ai genitori, ma questo solo nel caso in cui la ricerca di lavoro risulta fallimentare. Ciò significa che se un figlio sceglie di non lavorare, i genitori non sono dovuti a pagare per lui.