Mai prendere sottogamba i bonifici che si effettuano, soprattutto per quanto riguarda la causale. Vi spieghiamo come non correre rischi.
Fare un bonifico anche dal proprio smartphone, è diventato sempre più facile ma proprio per questo, a volte, sottovalutiamo una voce che invece potrebbe seriamente metterci nei guai con il Fisco: la causale.

Fare un bonifico, come abbiamo accennato, è diventato sempre più facile grazie alla tecnologia. Ormai si può fare da Pc o da cellulare senza recarsi per forza agli sportelli bancari o postali come si usava fare molto tempo fa. E costa anche molto meno, persino l’istantaneo si è adeguato alle scelte europee e oggi costa al massimo 1 euro e non più 2. Ma fare un bonifico non è immune da errori che non sono propriamente tecnici (non partono soldi se l’Iban del destinatario è sbagliato), ma problemi di forma, soprattutto per quanto riguarda la causale.
Non possiamo scrivere ciò che vogliamo quando non abbiamo idea di come descrivere un trasferimento di denaro da noi ad un figlio, un familiare, un amico. Molto più semplice descrivere un’operazione di pagamento perché la causale sarà il numero di fattura o il numero identificativo cliente.
Bonifico, cambiano di nuovo le regole: non solo causale giusta, attenzione
La causale del bonifico è un passaggio importante che come dice la parola stessa, descrive il motivo per cui si trasferiscono somme di denaro. Forse non tutti sanno che la causale non è obbligatoria per legge, tuttavia la sua omissione o compilazione errata può generare molti problemi, sia di natura fiscale che pratica. Ad esempio può rendere difficoltosa l’identificazione della finalità del pagamento: se, infatti, la causale non corrisponde alla natura effettiva della transazione, può essere difficile per il Fisco capire lo scopo del pagamento, e potrebbero scattare controlli.

Errori nella causale possono creare problemi anche nella deduzione delle spese per le aziende e nei bonus fiscali per i privati. Se la causale non specifica chiaramente la natura del costo o del servizio, potrebbe non essere riconosciuta come spesa deducibile. In assenza di una causale chiara, poi, ogni versamento su un conto corrente può essere considerato reddito, a meno che non si dimostri il perché è stato effettuato.
E poi, una causale errata può portare a incomprensioni tra le parti coinvolte, con conseguenti ritardi o contestazioni sulla natura dei pagamenti. Possono anche rendere più complesso il processo di riconciliazione bancaria, sia per le imprese che per i privati, poiché potrebbe non essere immediato collegare il pagamento e il suo scopo. In alcuni casi, la legge richiede che per determinati tipi di transazioni la causale del bonifico sia chiara e dettagliata. Se si effettua un bonifico a parenti o amici senza una causale chiara, il Fisco potrebbe interpretarlo come un reddito nascosto o una lesione di diritti ereditari e da lì scattano controlli approfonditi. Per evitare problemi, è consigliabile preparare una scrittura privata, soprattutto per movimenti di valore significativo, per dimostrare la natura non reddituale del versamento.