Categorie protette invalidi: c’è inclusione dei figli? Arriva il chiarimento

La categorie protette invalidi sono quelle che necessitano di maggiore attenzione, specie se entrano in gioco i figli. Questi ultimi possono avere della garanzie?

Nel mondo moderno parlare di garanzie non è poi così scontato, soprattutto quando si trattano le categorie protette invalidi. L’approfondimento concerne la corretta gestione della condizione di chi vi rientra, e il chiarimento è dovuto proprio per il fatto che non sempre la questione appare così limpida. Chi riguarda secondo la normativa vigente?

ragazza su sedia a rotelle legge libro su categorie protette invalidi e uomo su sedia a rotelle
Categorie protette invalidi: c’è inclusione dei figli? Arriva il chiarimento- Trading.it

La questione merita un’adeguata analisi, anche perché non basta solo essere figli di invalidi od orfani. La questione attiene a molti più aspetti che ne condizionano benefici e limitazioni, per questo la confusione regna sovrana. La domanda è la seguente: possono i figli degli invalidi rientrare nelle categorie protette? Potrebbero, ma non sempre.

Per questo è necessario approfondire le caratteristiche dei destinatari del provvedimento, perché oltre le due situazioni sopra menzionate, devono subentrarne delle altre. È la legge n. 68 del 1999 che determina l’iscrizione dei figli di persone invalide a causa di infortuni sul lavoro, specie i più gravi con una disabilità tra l’80% e il 100%. Così, i figli possono iscriversi a elenchi di collocamento, ma ci sono altri dettagli da soddisfare oltre la dichiarazione di inabilità o il decesso avvenuto.

Come rientrano i figli degli invalidi nelle categorie protette?

Oltre agli elementi sopra menzionati non possono mancare quelli che ne completano il quadro, con tanto di procedura da mettere in atto. Sicuramente il fatto di essere minori, o l’avere meno di 21 anni se studenti superiori, o meno di 26 se universitari a carico, sono altri requisiti da tenere in conto. Anche la situazione di disoccupazione gioca a loro favore, come avere anche un ISEE annuo inferiore a 8 mila euro da lavoro subordinato o parasubordinato, un reddito minore di 4800 euro da autonomo, e se si è occupato ma con un rapporto subordinato di soli 6 mesi.

invalidi categorie protette sorridono
Come rientrano i figli degli invalidi nelle categorie protette?- Trading.it

Delineate le caratteristiche, come ottenere i benefici? Serve un certificato che attesti lo stato di disabilità del genitore rilasciato dalla Commissione medica militare per gli invalidi, o dal comando o dalla stessa amministrazione a cui si appartiene. Da qui, bisogna poi recarsi al centro per l’impiego del luogo di residenza e fare la richiesta di iscrizione. Dall’altra parte i datori di lavoro devono per legge garantire una quota delle assunzioni a queste categorie.

Ad esempio, in un range tra 15 e 35 dipendenti, se ne deve assumere uno. Due nel caso in cui si vada tra i 36 e 50 lavoratori. Oltre si parla del 7%. Insomma, anche chi assume deve dare le sue garanzie, in primis dando l’opportunità di lavorare. Ovviamente, sono i centri per l’impiego a selezionarli mediante l’avviamento numerico al lavoro, cioè la chiamata che permette ciò. Quindi, le aziende hanno l’obbligo di riserva, i CPI le assunzioni. Questo per quanto concerne i privati.

Anche il pubblico si occupa di ciò sempre tenendo conto della legge sopracitata. Infatti, basta guardare i bandi dei concorsi in Gazzetta Ufficiale, i quali rilasciano sempre dei posti alle categorie protette invalidi. Infine, esistono anche bandi che nello specifico assumono disabili, e ciò avviene digitando la parola chiave “lavoro categorie protette”.

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