Categoria di lavoratori a rischio: con la digitalizzazione, ci sono impiegati che rischiano grosso

Tra pandemia e digitalizzazione si conta che molte filiali bancarie spariranno. C’è una categoria di lavoratori a rischio.

Con l’aumento della digitalizzazione e delle nuove tecnologie, c’è una categoria di lavoratori a rischio. In base ai dati riportati dall’amministratore delegato di Pagobancomat Spa, si conta che ogni anno circa 600 sportelli bancomat saranno chiusi, in Italia.

categoria di lavoratori a rischio
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Dopotutto con la diffusione dei pagamenti digitali e una minor circolazione del denaro contante è prevedibile che in futuro ci saranno sempre meno filiali bancarie. Ormai la maggior parte dei servizi bancari messi a disposizione dei correntisti sono di tipo digitale. Non a caso le banche investono milioni di euro nelle nuove tecnologie, che permettono di svolgere le classiche operazioni con pochi click o tap.

Ma sei servizi bancari diventano digitali, perché le operazioni saranno accessibili da computer, smartphone e dispositivi mobili, c’è un’intera categoria di lavoratori destinata a sparire.

Categoria di lavoratori a rischio: il futuro è digitale

Le dichiarazioni di Alessandro Zollo, Amministratore delegato di Pagobancomat Spa, che gestisce il circuito Pagobancomat potrebbero sembrare allarmanti. Tuttavia, anche gli osservatori di mercato confermano che con la diminuzione della circolazione del denaro contante, c’è una categoria di lavoratori a rischio.

Dopotutto, con il cambiamento delle abitudini sociali e con l’incentivazione da parte dei governi all’utilizzo di strumenti di pagamento digitale, si prevede che ogni anno in Italia spariranno circa 600 sportelli bancomat. Come conseguenza diretta della digitalizzazione dei servizi bancari, ci saranno anche meno filiali bancarie fisiche.

Basti pensare che ci sono già Istituti bancari di nuova generazione che hanno abbandonato l’idea di filiali fisica e si sono sviluppate solo nel mondo digitale. Ci riferiamo a aziende come Revolut, NuBank e KakaoBank.

Le cause della crisi lavorativa del settore bancario

I motivi per i quali si sta assistendo alla digitalizzazione dei servizi bancari sono diversi. Si tratta di un processo che si sarebbe verificato ugualmente, anche senza la pandemia. Fermo restando che, la reclusione forzata legata alla diffusione del covid-19, ha indubbiamente velocizzato quale processo.

Tuttavia, l’idea di avere una società senza contanti affonda le sue radici nei decenni passati. Non a caso i governi hanno introdotto una serie di misure volte ad incentivare l’utilizzo degli strumenti di pagamento elettronici. Basti pensare ad esempio al progetto che cashback, che permette di ottenere una percentuale di rimborso sulle spese effettuate con carte o bancomat.

In questo modo, tra l’altro si intende combattere anche l’evasione fiscale. Ci stiamo riferendo al fenomeno che permette alle organizzazioni criminali di far circolare denaro contante, senza lasciare alcuna traccia delle operazioni illecite compiute.

La minore diffusione di denaro contante è avvenuto soprattutto grazie alle nuove generazioni. Questo meccanismo è destinato a portare alla completa estinzione il denaro Cash, che per ora resta un caposaldo delle generazioni più datate (over 60 in su).

In ogni caso, con la digitalizzazione dei sistemi bancari e il boom degli e-commerce c’è da aspettarsi che un sempre crescente numero di persone abbandonerà utilizzo del contante, in favore degli strumenti di pagamento tracciabili.

Qual è la soluzione per la categoria di lavoratori a rischio?

Con la digitalizzazione dei sistemi bancari, nei prossimi anni si assisterà alla chiusura di numerose filiali bancarie fisiche. Questo fenomeno metterà a rischio un’intera categoria di lavoratori, ovvero quella degli operatori di sportello.

Tuttavia, come spesso accade nei processi di transizione, la chiusura delle filiali bancarie richiede la necessità di reinventarsi.

Dopotutto, se da un lato diminuiranno gli operatori di sportello, la diffusione del Digital banking renderà necessaria la formazione di personale che sia in grado di offrire assistenza.

Secondo gli esperti, dunque, aumenteranno i posti di lavoro per gli esperti Tech.

Di fatto, le banche non si limitano a creare un’applicazione digitale dei propri servizi. Esse hanno esigenze più concrete, che riguardano la capacità di rimanere competitivi e di offrire servizi efficienti, ma anche il miglioramento dei dati e il monitoraggio dei guadagni, così come l’implementazione delle piattaforme tecnologiche.

Dunque, la trasformazione digitale dei servizi bancari prevede figure che, insieme, riescano a raggiungere il successo.

Pertanto, la crisi che interesserà un’intera categoria di lavoratori rappresenta l’effetto di un’evoluzione che porterà la nascita di nuovi posti di lavoro. Sarà dunque necessario una riqualificazione del personale, in particolar modo delle persone impiegate allo sportello. Così facendo, sarà possibile salvare i posti di lavoro e ottimizzare le risorse, al fine di evitare di creare grossi scompensi nel processo evolutivo nel sistema bancario.

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