Il precedente governo ha istituito il cashback per evitare l’evasione fiscale e spingere i consumatori a pagare senza contanti.
Il cashback è stata una iniziativa del Governo Conte atta a contrastare l’evasione fiscale che ormai ha raggiunto un livello elevato nel nostro paese. Tale programma prevede che attraverso una spesa con carte di credito o debito, nel corso del semestre, il consumatore abbia la possibilità di ricevere un rimborso del 10% fino ad un massimo di 150 euro. Tali esborsi però vanno fatti in negozi fisici.
Alla fine di tale periodo si ha la possibilità di ottenere, grazie alle transazioni effettuate, un super cashback di 1500 euro. Naturalmente non per tutti ma solo ai 100 mila consumatori che effettueranno più pagamenti con le carte.
Cashback, ecco come è stato aggirato il sistema
Questa misura ha portato molti furbetti a cercare in ogni modo di ottenere il super cashback, anche a discapito dei commercianti e del governo stesso. Ecco i modi su come i consumatori possono approfittare di alcune situazioni:
- Il primo modo è quello delle mini transazioni che consiste nell’effettuare tanti piccoli pagamenti così da risalire la classifica in maniera veloce. Un esempio di tale operazione sono i distributori di benzina in cui, grazie al servizio fai da te, possono procedere con piccoli e reiterati pagamenti.
- Il secondo trucchetto sono gli acquisti online, nonostante il governo abbia deciso di escludere le transazioni effettuate su piattaforme digitali. Il rimborso può verificarsi attraverso buoni regalo o carte prepagate (Amazon, Netflix) che sono abbastanza diffuse.
- Il terzo punto sono i resi. Nel momento in cui un consumatore decide di restituire la merce comprata con la propria carta, questo ha comunque diritto al rimborso del 10% nonostante non abbia acquistato nulla. E lo può richiedere semplicemente perché l’App Io non rileva la restituzione della merce.
- Ultimo trucchetto è quello delle carte prepagate usa e getta. Una volta comprata e registrata sull’App Io una di queste schede sarà possibile ricevere un altro rimborso senza aver speso effettivamente nulla ma solo per l’acquisto della carta stessa. In questo caso il rimborso si cumulerà arrivando al 20% di cashback ottenuto.
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Questi sono i casi in cui i furbetti potrebbero approfittare, regolarmente, del cashback mettendo in difficoltà sia i venditori che si trovano in difficoltà in queste situazione e sia il governo che è costretto a rimborsare cifre maggiori di quanto non dovrebbe effettivamente restituire.