Il cashback sembra ormai un lontano ricordo, ma l’iniziativa non è del tutto tramontata, almeno non nelle vesti che conosciamo.
Negli ultimi mesi il termine cashback ci ha in qualche modo legati all’idea di Stato, all’iniziativa lanciata dal Governo circa un anno fa con l’avvicinarsi proprio delle festività natalizie per provare a scuotere quanto più possibile la dinamica commerciale e non solo nel nostro paese. Offrire la possibilità di una quota di ritorno, in quel caso del 10% sugli acquisti di beni e servizi, praticamente in ogni dove, utilizzando però bancomat o carta di credito. Stimolare l’utilizzo di nuovi strumenti di pagamento, evitare la circolazione del denaro contante e quindi evitare il rischio di evasione fiscale e premiare di conseguenza i cittadini.
Una misura perfetta, all’apparenza, quella lanciata dall’allora Governo Conte. Ritorno massimo di 150 euro per i cittadini con almeno 50 operazioni effettuate. Ma non è tutto oro quello che luccica, si sa. Inoltre c’era infatti il super cashback, un premio di 1500 euro ai primi 100mila in classifica generale per numero di transazioni effettuate. Tutto perfetto, di ribadisce, se non fosse stato per i soliti furbetti che per far crescere il numero di transazioni effettuate prendevano d’assalto distributori di benzina e similari per fare operazioni, ad esempio da 10 euro, con dieci diverse mini operazioni da 1 euro. Il Governo, dopo la fine della prima parte di iniziativa, lo scorso 30 giugno ha inizialmente rimandato il tutto a gennaio 2022 e poi di fatto bocciato il progetto stesso.
Il cashback non è solo quello di Stato: ecco cosa succede parallelamente alle iniziative ufficiali
Oggi a distanza di qualche mese dalla bocciatura statale, per cosi dire, ci ritroviamo di fronti ad altri tentativi, stavolta privati, non i primi per la verità, di riproporre quel tipo di iniziativa. Ritorni economici per i cittadini in seguito a determinati tipi di operazioni. E’ l’idea lanciata ad esempio dal gruppo bancario spagnolo BBVA, che consente l’apertura di un conto corrente con carta di debito a spese zero. Prodotto dinamico e di semplicissimo utilizzo caratterizzato dalla presenza del Gran Cahback del 10%. Fino a 50 euro recuperabili su tutti gli acquisti effettuati dal cliente nel primo mese. Il conto in questione offre inoltre la possibilità di effettuare bonifici gratis nell’area Sepa, prelievi a zero costi a partire dai 100 euro presso qualsiasi Atm ed acquisti in valuta estera senza l’aggiunta di commissioni.
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Anche Poste italiane approfitta dell’iniziativa e lancia Postepay cashback, con la possibilità di ricevere fino a 10 euro al giorno in base agli acquisti effettuati. Dal 1° ottobre al 31 dicembre si potrà insomma ricevere fino ad 1 euro per transazione con Codice Postepay di 10 euro, almeno, presso tutti i punti vendita aderenti. In questo caso le operazioni da svolgere saranno le seguenti:
- scaricare l’app Postepay e associare le carte prepagate e di debito Postepay
- inquadrare il QR code esposto o mostrato nei punti vendita che accettano i pagamenti con codice Postepay
- inserire l’importo da pagare ed eventualmente autorizzare: in questo modo sarà possibile ottenere fino a 10 euro al giorno di cashback.
Stesso discorso per la Carta Blu American Express. Il prodotto, offre infatti la possibilità di ricevere fino al 10% di cashback sui primi 1500 euro spesi, in seguito tale percentuale sarà dell’1%. La carta inoltre assicura una serie di vantaggi, tra i quali la gratuità per il primo anno e i 3 euro al mese nel secondo. Possibile, inoltre, una linea di credito fino a 5mila euro. Numerosi inoltre, i servizi aggiuntivi dei quali è possibile godere con questo determinato prodotto. L’iniziativa cashback, insomma, è ancora viva.