In arrivo una novità denominata Cashback Fiscale. Riguarda il comparto delle spese sanitarie, ma ottime prospettive di ampliamento sono all’orizzonte. Vediamo tutti i dettagli.
Proprio mentre scriviamo questo articolo, il Governo ha in programma nella giornata odierna un vertice per la discussione di un emendamento. Se approvato, e se andrà come si spera a buon fine, i vantaggi per i contribuenti potrebbero essere molti. L’obiettivo è di arrivare entro la fine di giugno ad avere il quadro completo, e far partire l’iniziativa già dai primi del 2023. Ecco di cosa si tratta.
L’idea è quella di una sorta di cashback, ovvero “ritorno in denaro immediato”, da applicare sulle spese mediche effettuate dagli utenti. E beneficiare dunque delle detrazioni senza aspettare di produrre la documentazioni in fase di dichiarazione dei redditi. Il tutto fa parte di un più ampio disegno di riforma fiscale. E naturalmente, sempre nell’ottica di incentivare i pagamenti tracciabili. Carte, bancomat eccetera. Il contribuente potrà così ricevere sotto forma di “accredito sul conto corrente” quel 19% spettante nelle eventuali detrazioni per l’acquisto di medicine, visite mediche e/o prestazioni socio sanitarie. L’idea, ammettiamolo, è geniale.
Per effettuare tecnicamente questa procedura, dovrebbe essere utilizzata l’App Io. Ma come funzionerà precisamente? Ecco quello che si evince dalle dichiarazioni di alcune parti politiche.
Cashback Fiscale, come funzionerà?
Se per quanto riguarda lo scopo è già tutto chiaro, tecnicamente il Governo dovrà attuare le procedure più idonee. Ma il progetto sembra sia già a buon punto. In pratica, potrebbe funzionare così: il cittadino che si reca in farmacia o presso la struttura sanitaria, al momento del pagamento dovrà dichiarare di voler usufruire del cashback. Piuttosto che della detrazione.
Ovviamente, il pagamento dovrà avvenire con metodo tracciabile, e non in contanti. All’utente spetterà comunicare un determinato codice, che verrà poi apposto anche nella ricevuta. L’ente erogatore del servizio, da parte sua, comunicherà all’anagrafe tributaria l’importo speso e il codice, così che il contribuente possa ricevere l’accredito immediato sul conto.
L’iniziativa sta raccogliendo successo da parte di tutte le forze politiche. In particolare, la deputata del M5s Vita Martinciglio ha affermato soddisfatta: “È stato accolto l’impianto del cashback fiscale come lo abbiamo proposto: il governo ha accolto lo spirito e la ratio della norma con l’erogazione diretta delle detrazioni, e c’è una proposta migliorativa di Leu su cui non poniamo alcun ostacolo“.
Infatti, sono numerosi i vantaggi di questa modalità: lo snellimento di procedure burocratiche, la semplificazione procedurale, e non in ultimo la soddisfazione del cittadino. Che si vedrebbe immediatamente tornare indietro i benefit spettanti. Ma non è tutto perché se la cosa funziona potrà essere allargata ad altri comparti fiscali. Con buona pace del Governo e anche dei cittadini onesti che chiedono giustamente trasparenza ed efficienza della macchina fiscale.
Possiamo affermare, dunque, che il primo cashback promosso dall’allora Governo Conte fu una sorta di “prova generale”. I cittadini l’hanno accolta molto positivamente. Anche se non sono mancate polemiche, per i soliti “furbetti” che hanno tentato di aggirare le regole. Ma con qualche aggiustamento il concetto di cashback potrebbe – finalmente – funzionare a pieno regime. E trasportare nell’era moderna anche la nostra amata Italia.