Una nuova idea di cashback una nuova versione. Le anticipazioni, le proposte dell’iniziativa che tornerebbe nel 2022.
Una iniziativa messa da parte, accantonata temporaneamente perchè probabilmente non in linea con le intenzioni del Governo, una iniziativa considerata non valida. Già perchè i dati forniti all’indomani della decisione di non confermare l’operazione cashback da giugno a dicembre 2021 hanno raccontato, nell’interpretazione fatta dall’esecutivo, di una scarsa, nonostante tutto, abitudine ad utilizzare bancomat e carte di credito per effettuare acquisiti pagare erogazione di servizi prestazioni e quant’altro. L’iniziativa dunque, secondo l’esecutivo era fallita e non meritava una riconferma.
Tutto fu rimandato al 2022, e fino a poche settimane fa sembrava che la cosa potesse davvero ripartire all’inizio dell’anno nuovo. Poi le voce sono man mano calate e si è parlato in realtà di una sorta di modifica all’idea principale. Il cashback, si, ma nella sua versione fiscale, questa sarebbe la proposta per la Legge di bilancio 2022, questa sarebbe la nuova idea da lanciare per l’anno venturo. Nel pratico però in cosa consisterebbe e soprattutto a cosa porterebbe una simile iniziativa nel nostro paese.
L’introduzione del cashback fiscale non sarebbe altro, questa è l’idea, che un rimborso diretto sul conto corrente del contribuente delle detrazioni Irpef previste per quel che riguarda le spese sanitarie. Si parla dunque dello sgravio fiscale che attualmente ammonta al 19%. In questo caso, dunque, non si dovrebbe attendere di recuperarlo nella dichiarazione dei redditi. In questo caso, con questo tipo i impostazione e di linea guida, il cashback cambierebbe dunque drasticamente i suoi connotati diventando tutt’altro.
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Il cashback, dunque, per l’anno 2022 riguarderebbe le spese sanitarie pagate ovviamente con carta di credito o bancomat. Tra queste rientrerebbero le seguenti operazioni:
Come specificato in precedenza le detrazioni sarebbero accreditate direttamente sul conto corrente del cittadino che notoriamente gode di una franchigia in tal senso di 129,11 euro.
Per le spese sanitarie, il cittadino gode di una detrazione fiscale del 19% in dichiarazione dei redditi da applicare su una franchigia di 129,11 euro. Ci si chiede dunque se anche nel caso della detrazione e successivo rimborso vada considerata la franchigia. In caso affermativo ad esempio ipotizzando una spesa sanitaria di 400 euro si andrebbe verso uno scenario del genere:
La proposta sembra fattibile, si dovrà attendere soltanto il lasciapassare e l’accordo ovviamente nel Governo, poi i cittadini sarebbero pronti ad una nuova e fruttuosa iniziativa.
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