Novità convenienti sulle case all’asta: grazie a questa concessione ancora poco conosciuta si può risparmiare ancora di più
Il mercato immobiliare italiano sta affrontando una situazione complessa ed è più che evidente da mesi. Tra caro prezzi e un potere d’acquisto ridotto per quanto riguarda tutte le famiglie italiane, molti cittadini cercano soluzioni più accessibili per acquistare casa, che ad oggi sembra ormai un miraggio. In questo contesto, le aste immobiliari rappresentano un’opportunità interessante per acquistare casa in quanto consentono di accedere a immobili a prezzi potenzialmente inferiori rispetto a quelli di mercato.
Ovviamente, le aste immobiliari non sono prive di rischi e difficoltà: bisogna sempre considerare che la procedura vede una sorta di ’sfida’ con altri papabili acquirenti, ciò allunga molto il tempo necessario alle pratiche e la burocrazia è particolarmente ricca di cavilli rispetto all’acquisto di un’abitazione in vendita. La procedura dell’asta richiede infatti in primis una conoscenza specifica del settore, e può comportare spese aggiuntive per quanto riguarda le future ristrutturazioni e la documentazione necessaria (si deve pensare che una casa messa all’asta difficilmente è una casa ancora in perfetto stato).
In un momento storico in cui l’acquisto di un immobile è fuori portata per molte famiglie però, l’interesse verso le aste cresce. Le recenti novità introdotte sul valore dell’“offerta minima” possono essere la spinta in più per orientarsi verso l’acquisto di una casa all’asta: è importante capire che vantaggio danno.
L’Offerta Minima per le case all’asta: cos’è e cosa cambia
L’“offerta minima” rappresenta il valore più basso al quale appellarsi quando si presenta un’offerta durante un’asta immobiliare, in parole semplici è il limite di prezzo a cui poter vendere una casa all’asta, il quale non può essere superato. Di solito, il prezzo base di un’asta è già più basso rispetto al valore di mercato della casa, ma l’offerta minima consente ai papabili compratori di proporre una somma ridotta. Qual è quindi la novità?
L’opportunità dell’offerta minima ha avuto recenti aggiornamenti normativi che hanno ridotto ulteriormente il limite in diverse Regioni italiane. L’iniziativa sta avendo effetti positivi per esempio in Lombardia, in Toscana ma anche nel Lazio. Chi partecipa a un’asta può ora presentare un’offerta minima che, in certi casi, arriva fino al 25% in meno del valore stimato di mercato.
In sintesi, calando la richiesta di acquisto di case all’asta, negli ultimi anni è calato anche il valore complessivo delle offerte minime di partenza, con un meno 12 miliardi di euro circa. Si tratta di un calo del 14% (dati concessi dall’Osservatorio Brick) se il dato viene confrontato con i 14 miliardi dello stesso periodo del 2023. Ciò significa che si parla di un periodo storico vantaggioso per l’acquisto di case all’asta.