Casa in affitto, se il proprietario vuole venderla, cosa succede agli inquilini? Le inevitabili conseguenze
Quando si sceglie di prendere una casa in affitto, bisogna conoscere tutti i dettagli di ciò che può conseguirne. Si tratta, chiaramente, di una soluzione che potenzialmente non sarà per sempre, dipende dai casi.
Chi non può acquistare una casa perché non è nella condizione economica per farlo, o magari perché preferisce non comprarla, oppure non può accedere al mutuo, va in affitto. La casa in affitto non è ovviamente di sua proprietà e ciò vuol dire che la soluzione scelta potrà vedere l’inquilino restare per anni o anche fino alla fine della vita in quella casa, pagando un canone mensile, oppure stare per un tot di tempo, per poi essere costretti ad andare via.
Sono tante le dinamiche possono portare a lasciare una casa in affitto, e possono dipendere dallo stesso inquilino che magari è moroso, oppure non vuole più starci per problematiche dell’abitazione e molto altro ancora. In molti, però, si pongono una domanda che non è da sottovalutare: se il proprietario dell’immobile vende casa, che cosa succede all’inquilino? Magari egli si trova bene in quell’appartamento, e non vorrebbe lasciarlo.
Scopriamo, dunque, cosa accade in questo caso.
Poniamo il caso che il proprietario dell’immobile in cui una persona vive in affitto, stia per acquistare una casa e al contempo, decida di vendere la casa in cui vive la suddetta persona. Cosa accadrà all’inquilino?
Ebbene, in linea generale, secondo legge, il proprietario di casa può dare disdetta al conduttore prima della scadenza del contratto, se non è padrone di altri immobili la cui destinazione d’uso è abitativa. Nella disdetta dovrà spiegare il motivo per cui la dà, quindi perché vuole vendere la casa, e potrà disdire se nel momento in cui la invia, abbia trasferito la residenza anagrafica nella casa che avrà comprato nel frattempo, dove dovrà andare ad abitare a tutti gli effetti.
Non solo, perché il proprietario dovrà anche mandare all’inquilino un atto tramite ufficiale giudiziario, in cui lo esorta a decidere di applicare il diritto di prelazione o meno. Il padrone di casa dovrà anche chiarire il prezzo a cui vende l’immobile, ed entro 60 giorni, l’inquilino dovrà far conoscere la decisione al proprietario.
Se il conduttore sceglie di andar via dalla casa, il proprietario di casa avrà un anno per venderlo. In questo periodo, il padrone dovrà inviare l’atto al conduttore (anche se ha lasciato casa), in cui è riportato il prezzo di vendita e altre condizioni, in modo che possa esercitare il suddetto diritto di prelazione.
Se il proprietario non sarà riuscito a cedere l’immobile entro un anno da quando il conduttore glielo ha restituito, l’inquilino potrà esercitare il diritto di tornare in quella casa, oppure di essere risarcito di 36 mensilità dell’ultimo canone pagato.
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