Cartelle esattoriali: per chi non può pagare c’è più durezza ma anche le soluzioni

Cartelle esattoriali, se non si riescono a pagare le rate le conseguenze ci sono, ma occhio anche alle soluzioni. 

I debiti sono davvero “una brutta bestia”, come si suol dire. Essi hanno un peso che inevitabilmente schiaccia, non c’è nulla da fare. Soprattutto se si contraggono debiti col Fisco, le conseguenze sono pesanti, da non sottovalutare.

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Una delle maggiori preoccupazioni di chi deve denaro a qualcuno, è quella, per l’appunto, di non riuscire a saldare il dovuto. E se questo accade, chiaramente, si sta in ansia, perché non pagare è uguale conseguenze molto serie. La preoccupazione peggiore sta nel fatto che, se si perde il lavoro, saltano tutti i programmi di rimborso del debito.

Se non si hanno soldi da parte per poter continuare a pagare anche nel periodo in cui non si lavora, diventa un problema veramente molto serio. Altro conto, ovviamente, è il non voler pagare a prescindere, anche se si ha possibilità di farlo.

Ma approfondiamo meglio il discorso delle probabili conseguenze se non si pagano le cartelle esattoriali, e quali sono, invece, le possibili soluzioni.

Cartelle esattoriali, cosa succede se non si può pagare? Conseguenze e possibili soluzioni

Quando si riceve una cartella esattoriale dal Fisco, significa che bisogna pagare, di lì a breve, altrimenti scatterà una procedura che porterà a conseguenze non da poco.

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Se si è nullatenenti, non si ha reddito né proprietà o patrimonio, non ci sono conseguenze. Il punto è che in futuro, chi accetterà una eventuale eredità dovrà caricarsi anche i debiti. Tra le conseguenze può esserci il pignoramento del denaro sul conto corrente o di altri beni, oppure il fermo della propria automobile. Ma questo non avverrebbe subito, bensì dopo un bel po’ di tempo, per permettere al debitore di trovare il modo di saldare il dovuto.

Se a un anno dalla notifica della cartella non si è saldato il debito, il creditore invierà nuovo atto, per far pagare entro 5 giorni, e poi può mandare l’avviso di pignoramento, dopo 180 giorni se non si è saldato.

Se si prosegue nel non saldare il debito, il Fisco pignorerà i beni. Se si hanno difficoltà nel pagamento, ci sono comunque delle soluzioni: la prima, pagare a rate. Questo bloccherà, temporaneamente, la procedura di riscossione. Per importi che superano 60 mila euro, sarà necessario portare documenti per provare che si naviga in cattive acque dal punto di vista economico.

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