Cartelle esattoriali: cambia tutto, facile non pagare ma bisogna orientarsi in una selva di sentenze innovative

Cartelle esattoriali, tutte le novità da conoscere assolutamente per orientarsi al meglio in una situazione complessa. 

Il debito è un problema molto serio, per chiunque lo contragga. Se si tratta poi di un debito con il Fisco, lo è ancor di più.

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Le sanzioni, infatti, previste per chi non salda il dovuto, sono diverse e anche piuttosto pesanti. Si pensi a un fermo amministrativo, oppure a un pignoramento dei beni, o peggio ancora, alla vendita della casa all’asta. Nella vita può accadere di contrarre un debito, e non è piacevole, tutt’altro.

Questo, soprattutto se si è in condizioni economiche non semplici, può rappresentare un grosso problema. La cosa migliore da fare, in casi del genere, è cercare di rateizzare il debito, magari dilazionandolo il più possibile, se non si è in condizione di restituirlo quanto prima.

Rateizzando, infatti, è possibile fermare fermi amministrativi, oppure pignoramenti. È una buona soluzione. Quel che è importante, in questi contesti, è anche dare uno sguardo alle sentenze della Cassazione in merito alle cartelle esattoriali, che aiutano a orientarsi al meglio.

Cartelle esattoriali, tutto ciò che bisogna sapere per orientarsi al meglio

Ci sono delle cose sulle cartelle esattoriali, che è importante sapere. Tra le sentenze della Corte Suprema, infatti, ce n’è una che decreta nulle le cartelle esattoriali, se non è riportato il dettaglio dei calcoli.

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Cartelle esattoriali, tutto ciò che bisogna sapere per orientarsi al meglio(ansa foto)-trading.it

Secondo questo verdetto n° 4516/12 del 21 marzo 2012, sono nulle le cartelle in cui non sono descritti in maniera chiara i procedimenti di calcolo degli interessi e delle aliquote attuate nei vari anni.

La cartella esattoriale deve contenere assolutamente il tributo dovuto, ente creditore, scadenza pagamento, modalità per poter ricorrere, oppure per eseguire rateazione. Se non vi sono, la cartella potrebbe non essere valida.

Bisogna ricordare, inoltre, che il termine della prescrizione per le sanzioni non sentenziate da un tribunale è 5 anni. Questo tutela da richieste di pagamento andate ormai oltre i termini. Una cartella, peraltro, può anche non essere considerata valida, nel momento in cui non c’è una motivazione adeguata.

Le richieste dei riscossori devono essere giustificate in modo ben dettagliato. Questi punti importanti da segnarsi, evidenziano come ci sia maggiore attenzione nel tutelare il contribuente, facendo in modo che ogni cosa si svolga secondo legge, in modo del tutto trasparente.

Quando si riceve una cartella, dunque, essa va ben controllata, in modo che non vi siano problemi di sorta.

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