Cartelle esattoriali, in quali casi scatta il pignoramento della casa e quali sono i modi usati per tutelarsi.
L’arrivo di una cartella esattoriale in casa, può scuotere senza alcun dubbio la giornata di qualcuno che sa che, non essendo in regola con un certo debito, avrebbe potuto riceverla dopo tot tempo.
Come ben sappiamo, quando si contrae un debito con il Fisco, è opportuno cercare una soluzione per poterlo pagare, in modo da non peggiorare la situazione. Le possibilità per rimettersi in pari ci sono, e una delle prime vie di uscita è quella di pagare tutto in un’unica soluzione, se è possibile.
Ove ciò non possa occorrere, un altro modo per uscirne è pagare a rate. Con il sistema di rateazione ordinario, infatti, si possono diluire le rate fino a un totale di 72, il cui importo può aggirarsi intorno ai 50 euro o poco più. Non pagare, purtroppo, significa peggiorare la situazione notevolmente, arrivando al punto da ricevere una comunicazione di fermo amministrativo, oppure anche, nel peggiore dei casi, il pignoramento della casa.
L’abitazione, infatti, potrebbe essere venduta all’asta, il che vuol dire che la si perderà definitivamente, poiché venduta al miglior offerente.
Cartelle esattoriali, quando si giunge al pignoramento della casa
Quando si ricevono delle cartelle esattoriali, uno dei maggiori problemi in corso è certamente il rischio di vedersi pignorati i propri beni.
Il bene che chiaramente preoccupa maggiormente è la casa. Perderla, significherebbe, se non c’è altro luogo in cui vivere, finire per strada. Di solito, il pignoramento della casa occorre se non si pagano tasse e tributi. Prima di procedere con il pignoramento, tuttavia, il Fisco consente di rateizzare il pagamento o riceve notifiche, solleciti.
Ci sono tuttavia delle leggi che tutelano dal pignoramento della casa in determinate circostanze. Il pignoramento parte con la notifica che consiste in una cartella esattoriale che, se non riscossa, porta a procedure esecutive da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Prima, però, si concede del tempo per poter pagare e se, dopo l’ennesima intimazione di pagamento, il debitore non adempie, si passa al pignoramento. Ci sono caso in cui non si può pignorare una casa, ossia se il valore della casa è inferiore a 120 mila euro, se il debito totale non oltrepassa 120 mila euro.
Per pignorare una casa, inoltre, devono passare 6 mesi da quando si iscrive l’ipoteca sull’immobile e il debitore non ha saldato il dovuto. Il rischio di pignoramento di una casa, peraltro, c‘è solo se si hanno altri immobili oltre la casa principale e se il valore della casa supera una certa somma, come spiegato sopra.