Cartelle esattoriali addio? L’idea che fa tremare l’Agenzia delle Entrate

Si continua a discutere sulla possibile rottamazione quinques, mentre sono stati riaperti i termini per chi non aveva pagato alcune rate della precedente. E se davvero un gesto dello Stato potesse cambiare la vita a migliaia di cittadini?

In un’Italia stanca, in un contesto internazionale difficile e in subbuglio per i dazi di Trump, dove le imprese arrancano e i piccoli contribuenti fanno i conti con debiti vecchi come il tempo, si fa spazio una notizia che ha il sapore di rivoluzione.  E adesso, forse, qualcosa potrebbe cambiare davvero.

Persona che legge dei dati
Cartelle esattoriali addio? L’idea che fa tremare l’Agenzia delle Entrate

La rottamazione, introdotta in varie forme nel corso degli anni, ha provato ad alleggerire il peso di questi debiti, consentendo ai contribuenti di pagare solo il capitale, escludendo sanzioni e interessi. Ma, come ha fatto notare la Corte dei Conti, queste misure a lungo andare hanno generato un effetto collaterale pericoloso: l’attesa cronica di nuovi sconti. Il rischio è che pagare diventi l’eccezione, non la regola.

Una proposta radicale: il condono tombale delle cartelle più vecchie

Roberto Benedetti, presidente della Commissione speciale nominata dal Ministero dell’Economia, ha portato alla luce un dato impressionante: ci sono 537,8 miliardi di euro in cartelle difficilmente recuperabili. Si tratta di debiti iscritti tra il 2000 e il 2010, spesso legati a contribuenti falliti, nullatenenti o persino deceduti.

Pesrona che legge dei dati
Una proposta radicale: il condono tombale delle cartelle più vecchie-trading.it

A fronte di questi numeri, si sta valutando un condono tombale, cioè la cancellazione totale dei debiti ormai inesigibili. Una mossa che solleverebbe lo Stato dal mantenere un magazzino fiscale inutilmente costoso, ma che soprattutto restituirebbe fiato a migliaia di cittadini.

A parlarne è Armando, commercialista. Tra una scartoffia e l’altra, Armando guarda i suoi clienti con occhi diversi: persone normali, schiacciate da cartelle esattoriali che non avrebbero mai potuto pagare.

Nel suo studio entrano pensionati, artigiani, freelance. Tutti con un passato che ha lasciato il segno nei registri dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione. Non si tratta solo di numeri, ma di storie bloccate, progetti naufragati. Ogni cartella esattoriale è un promemoria di un errore, una sconfitta, un conto mai chiuso con lo Stato.

Armando, non ha dubbi: “Non parliamo di furbi, ma di gente che ha perso tutto. E su cui AdER insiste, senza speranza. A volte, cancellare è più onesto che fingere di riscuotere.”

L’idea divide, ma pone una domanda necessaria: ha ancora senso rincorrere chi non ha nulla? Forse, per ripartire davvero, bisogna prima avere il coraggio di lasciar andare il passato. Oppure con queste continue rottamazioni o eventuali condoni si continua a premiare chi non paga regolarmente le tasse? E il Fisco e lo Stato italiano potrebbe reggere l’impatto di un condono tombale?

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