Alberto Nagel è l’attuale ad di Mediobanca. Nato a Milano il 7 giugno 1965, si è laureato nel 1990 in Economia Aziendale dell’Università Bocconi di Milano. Il suo è un nome molto noto nel settore per aver ricoperto importanti ruoli dirigenziali nel settore finanziario del nostro paese.
Nato a Milano il 7 giugno 1965, si è laureato nel 1990 in Economia Aziendale dell’Università Bocconi di Milano. Nagel è un manager italiano molto noto nel settore per aver ricoperto importanti ruoli dirigenziali nel settore finanziario del nostro paese.
Nagel è un noto manager con ampia esperienza nel comparto bancario e finanziario, ha ricoperto il ruolo di Vicepresidente di Assicurazioni Generali ed è attualmente amministratore delegato di Mediobanca. La lunga carriera di Alberto Nicola Nagel inizia in modo piuttosto lineare. Viene assunto infatti in Mediobanca l’anno dopo la sua laurea e coerentemente ai suoi studi inizia a lavorare nel settore.
Il suo percorso all’interno dell’Istituto è scandito da un crescendo di ruoli di fiducia e responsabilità. La cronologia della sua carriera inizia nel 1991 dedicandosi al Servizio Finanziario, possa poi al Segretariato Generale e diventa in seguito Responsabile della Divisione Investment Banking. Nel 1998 diviene Direttore Centrale, nel 2002 Vice Direttore generale e l’anno successivo assume la carica di Direttore Generale.
Alberto Nagel, una solida dirigenza alla guida di Mediobanca
La forza di questo dirigente consiste nel dirigere la sua impresa riuscendo a trarre il massimo dai studi e dalle sue esperienze. Come amministratore delegato riesce a intraprendere con coraggio processi impegnativi che modificano profondamente l’assetto economico finanziario della banca. Con la sua solida esperienza maturata nel passaggio per i vari rami dell’istituto di credito, dirige operazioni di fusione e acquisizione per oltre 400 miliardi di euro.
Nel corso della sua carriera ha seguito infatti per conto di Mediobanca privatizzazioni di grandi e importanti gruppi come Enel, BNL, Finmeccanica. Nagel ha fin da subito ricoperto ruoli di spicco nella struttura della banca milanese, questo grazie alla conoscenza specifica del suo settore che gli ha permesso di arrivare nel 2008 a soli 43 anni, di diventare amministratore delegato.
Mediobanca diviene un protagonista internazionale
I principali meriti attribuiti ad Alberto Nagel per Mediobanca sono quelli di aver reso protagonista l’istituto di credito e ridato slancio al suo business sul piano internazionale. Così anche il suo operato rispetto ai piani industriali e strategici di cui Nagel è stato responsabile e principale artefice. Uno tra questi l’espansione del Corporate & Investment banking di Mediobanca sui principali mercati esteri nonché l’ampliamento dei servizi che riguardano il risparmio gestito.
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In passato Mediobanca è stato il creditore di fiducia del gruppo FIAT, Pirelli, Italcementi e altri protagonisti dell’economia italiana. Dal 2006 l’ente ha iniziato un processo di internazionalizzazione. I suoi obiettivi sono quelli di ampliare la quota di mercato, diversificare i rischi e assistere i propri clienti anche nelle operazioni all’estero. Attualmente, la banca è presente sui mercati internazionali con sedi a Parigi, Madrid, Francoforte sul Meno, Londra, Mosca, New York, Istanbul e Lussemburgo.
Alberto Nagel mantiene tra i suoi obbiettivi il confronto con la realtà economica e gli investitori internazionali. Tra le sfide del prossimo futuro il CEO di Mediobanca auspica un percorso di riforme sostenibili e strutturali che potranno essere la chiave per rendere duratura la crescita economica italiana. I grandi temi che coinvolgeranno in sinergia con le banche le società quotate italiane sono in particolar modo: la riforma della Pubblica Amministrazione, il contenimento della pressione fiscale e il perseguimento degli obbiettivi ecologici.
Alberto Nagel si dice fiducioso delle possibilità per l’Italia di promuovere efficacemente il passaggio ad un’industria 4.0. In questo modo è possibile supportare efficacemente la produzione industriale e migliorarne la competitività.