Caregiver e 104: l’accompagnatore è una figura fondamentale per l’assistenza alle persone con disabilità. Grazie alla Legge nel 2022 potrà andare in pensione prima. Ecco come.
Il Caregiver, altrimenti detto “accompagnatore”, altri non è che la persona che aiuta quotidianamente una persona con disabilità, sia questa di tipo fisico o psichico. Si tratta di un compito molto impegnativo e stressante, soprattutto perché non è un vero lavoro ma un impegno che un familiare si prende per dedicarsi alla cura di un caro. La Legge riconosce le difficoltà che una famiglia con un disabile deve affrontare, ed è per questo che contempla tutta una serie di misure di aiuto.
Una di queste misure è il riconoscimento della Legge 104. Si tratta di un testo il cui scopo è quello di regolare, in maniera ampia e flessibile, le agevolazioni usufruibili da invalidi e dai loro parenti. Attenzione però, non tutti gli invalidi hanno automaticamente la 104. Per ottenere questo tipo di riconoscimento sono necessarie verifiche e visite specialistiche. Una volta accertata, però, anche il Caregiver può sfruttarne i vantaggi.
Caregiver e 104. Come ottenere la pensione anticipata
Attualmente la Legge prevede diverse forme pensionistiche che consentono di anticipare il momento della pensione. Non solo per i lavoratori appartenenti a determinate categorie, ma anche a coloro che assistono disabili con la 104.
Tutti i cittadini, infatti, devono solitamente raggiungere i 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi prima di dedicarsi ad una serena vecchiaia. Alcuni sistemi permettono di andare in pensione prima, come ad esempio la quota 100 o l’Ape sociale. Mentre il caregiver che assiste un familiare malato può fare una richiesta specifica e attingere a due soluzioni.
La prima opzione sfruttabile è la cosiddetta “quota 41”. In pratica, il lavoratore indipendentemente dall’età anagrafica può andare in pensione prima se ha maturato almeno 41 anni di contributi. Naturalmente deve dimostrare di accudire una persona con disabilità e 104 da almeno 6 mesi. La persona disabile, inoltre, deve essere un membro della famiglia: moglie o marito, figlio o parente di primo grado convivente.
Per quanto riguarda il parente o affine di secondo grado convivente, la richiesta può essere effettuata solamente se i genitori o il coniuge della persona con handicap grave non hanno la possibilità di assisterla. Magari a causa di malattie invalidanti o perché di età superiore ai 70 anni. Un’altra condizione imprescindibile per poter presentare la domanda di pensione anticipata con la quota 41 è che si siano versati almeno 12 mesi di contributi prima di aver compiuto 19 anni.
Un’altra soluzione da prendere in considerazione per andare in pensione anticipata è sfruttare l’ape social (che tutela proprio le persone classificate come svantaggiate): il Caregiver che assiste un parente malato, sempre secondo le condizioni di cui sopra, può andare in pensione prima al compimento dei 63 anni di età. L’unico requisito è l’aver maturato almeno 30 anni di contributi.