Nel nostro paese possono essere numerose le possibilità per chi spende la sua vita accanto ad una persona bisognosa di cure.
Assistere un persona disabile, oggi, è qualcosa non sempre conciliabile con il lavoro o comunque con quelle che sono le dinamiche della vita di tutti i giorni. In Italia, sono milioni le donne e gli uomini che quotidianamente si prendono cura di parenti, amici e quant’altro. Per loro, anche all’esterno di alcune logiche di tutela della persona disabile, esiste la possibilità di ricevere un piccolo compenso. Una retribuzione che in qualche modo possa giustificare in termini di remunerazione le ore passate insieme alla persona che si assiste. Gesto nobile, certo, ma che in ogni caso non consente di dedicarsi ad altro.
Non sempre, come detto, tali persone, che accudiscono cioè quotidianamente persone disabili hanno la possibilità di godere delle agevolazioni e dei tanti vantaggi offerti dalla Legge 104. In ogni caso, la particolare condizione non rappresenta comunque un ostacolo a tutta una serie di altri vantaggi che allo stesso modo possono essere ottenuti. Anche chi non usufruisce della ben nota Legge 104 può richiedere 30 giorni di permessi retribuita senza la necessità della visita fiscale. Ciò diviene di fondamentale importanza per la persona che viene eletta a caregiver, nel caso in cui questa, chiaramente, sia professionalmente occupata.
600 euro al mese senza Legge 104: ecco quanto spetta a chi fa da caregiver
Il Fondo per il sostegno consente dunque ai familiari di soggetti con minoranze fisiche o psichiche di ricevere aiuti di natura economica. Le singole Regioni distribuiscono gli stanziamenti ni favore dei caregiver in base al reddito Isee dei singoli potenziali beneficiari. Avremo dunque una vera e propria retribuzione mensile per l’assistenza svolta al parente non autonomo. Il caso del Piemonte, ad esempio è più che significativo. 12 mensilità calcolate in base all’Isee socio sanitario. Gli importi, quindi variano a seconda del reddito dichiarato.
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Oltre al già citato Piemonte anche Regioni come Campania, Lombardia, Emilia-Romagna e altre stanziano fondi simili, utili, insomma a sostenere le attività dei caregiver. Sui singoli portali degli enti istituzionali è possibile trovare tutte le informazioni opportune in merito ai fondi citati. E’ possibile, inoltre comprendere pienamente le modalità di richiesta di tali fondi e fare in modo quindi, qualora si fosse interessati alla dinamica, di considerare tutte le opzioni del caso prima di effettuare ufficialmente la propria richiesta.