Tema carburanti e benzina, di nuovo in aumento i prezzi: 1,9 euro al litro in modalità self. Il punto sui prezzi, dettagli al riguardo
Di nuovo in salita i prezzi circa i carburanti, la situazione in base all’elaborazione di Quotidiano Energia dei dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi del Mise, aggiornati alle 8 del 31 maggio: i dettagli al riguardo.
Salgono i prezzi sulla rete carburanti per le quotazioni dei prodotti petroliferi in Mediterraneo, i quali hanno chiuso ieri in forte rialzo. La verde in modalità self arriva a oltre 1,9€. Come si legge su Leggo.it, in base all’elaborazione di Quotidiano Energia circa i dati comunicati dai gestori all‘Osservaprezzi del Mise aggiornati alle 8 del giorno 31 maggio, il prezzo medio nazionale praticato della benzina, modalità self sale, arriva a 1,914€/litro. Al riguardo, il valore in precedenza era 1,902.
Per quanto concerne il diesel self, arriva a 1,813€/litro, rispetto a 1,821. In merito invece al servito, il prezzo medio cresce a 2,049 da 2,037 per quanto riguarda la benzina; circa il diesel invece il servito da 1,963 arriva a 1,973.
In seguito alle quotazioni dei prodotti petroliferi in Mediterraneo che, nella giornata di ieri, hanno chiuse in forte salita, Leggo.it spiega, menzionando Quotidiano Energia, che si registrano movimenti in su circa i prezzi raccomandati.
Eni +2 cent su benzina e diesel; Tamoil +4 cent su benzina e +3 su diesel; IP +3 sulla verde e +2 su diesel; Q8 +3 cent su benzina e diesel. In attesa di assorbire nuovo interventi, i prezzi praticati sul territorio indicano incrementi tanto rispetto alla modalità self che servito a valle dei rincari decretati negli scorsi giorni, si legge.
Carburanti e benzina, prezzi in aumento: Governo, possibile taglio delle accise
Attenzione alta sul tema economia a vario livello e in diversi ambiti: si pensi alla stangata sul caffè e in quali città italiane il prezzo è più alto.
Ritornando al tema in questione, rispetto allo scenario descritto, su Il Sole 24 Ore si leggono le parole della sottosegretaria all’Economia Maria Cecilia Guerra, che intervistata a Mattina 24 (Rainews 24), ha spiegato che è “molto probabile” un nuovo intervento da parte del governo sulle accise per abbassare i prezzi medi dei carburanti. Inoltre, ha ricordato che “l’aumento dei prezzi fa anche aumentare il gettito dell’Iva, che non vogliamo mettere nelle casse dello Stato, ma lo utilizziamo per abbassare le accise e tenere calmierato il prezzo”; aggiungendo che il Governo ha “fatto già interventi per 30 mld”.
Su Il Sole 24 Ore si legge del commento di Massimiliano Dona, il Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, il quale ha spiegato che si tratta di una “ottima notizia se non significa, però, che il Governo si limiterà solo a prolungare il taglio delle accesi oltre l’otto luglio”.
L’associazione, si legge, auspica che la riduzione delle accise sia innalzata di “almeno altri 10 cent, superando i vincoli europei che scatterebbero per il gasolio”. Il presidente dell’UNC ha aggiunto circa i dati ufficiali di ieri del ministero della Transizione ecologica, che questi “sono preoccupanti”. Sulla benzina “nonostante l’intervento del governo pari a 30,5 cent, da 2 settimane è tornata a prezzi superiori a quelli decollati dopo l’invasione dell’Ucraina, ossia ai 1,869 euro al litro della rilevazione del 28febbraio”
Per quanto concerne il gasolio, ha affermato: “peggio ancora: non è mai sceso sotto i rialzi seguiti allo scoppio del conflitto, ossia ai 1,740€ al litro“. Dona, si legge su Il Sole 24 Ore, ha aggiunto che dall’inizio della guerra, il 24 febbraio, “1 litro di benzina costa oltre 3cent in più (3,552 cent), con un rialzo dell’1,9%, pari a 1€ e 78 cent per un pieno da 50litri.
Rispetto al gasolio, si legge, “è maggiore di 9cent (+9,043 cent), con un rincaro percentuale del 5,3%, pari a 4€ e 52cent a rifornimento“