Banca Popolare di Bari è un istituto di credito con una vita piuttosto recente.
L’istituto si trova a vivere oggi una complicata fase economica acuita dalle perdite causate dalla recente crisi del 2019.
Banca Popolare di Bari è il primo gruppo creditizio autonomo del Mezzogiorno, ed è tra le tre maggiori banche pugliesi. Come la maggior parte dei gruppi creditizi autonomi in Italia, è entrato in grosse difficoltà economiche durante la pandemia. Queste hanno acuito le travagliate vicende patrimoniali che già a partire dal 2017 hanno visto protagonista la banca popolare.
La Banca Popolare di Bari, è stata fondata nel 1960 a opera di 76 soci. Nel 1998 in seguito a ulteriori acquisizioni, nasce il Gruppo Creditizio Banca Popolare di Bari. Nonostante la vita economica abbastanza recente, l’istituto è oggi tra le dieci maggiori banche popolari italiane. L’istituto pugliese è stato in grado a partire dallo sviluppo economico italiano degli anni 60 e 70 ad accrescere la sua rete commerciale. La fase espansionistica è frutto di numerose acquisizioni di banche locali, avvenute a partire dal 1989 con la Banca Agraria Commerciale Cooperativa di Deliceto. La strategia commerciale è stata perseguita fino agli anni 2007 e 2008. Nel biennio acquisisce 43 sportelli del Gruppo Intesa Sanpaolo, 4 sportelli da Banca CR Firenze e 43 della Cassa di Risparmio di Orvieto.
Le indagini su Banca Popolare di Bari e la sua condizione economica
Banca Popolare di Bari è stata guidata sin dalla fondazione dalla famiglia Jacobini. Il fondatore Luigi Jacobini vedrà tuttavia i nipoti concludere il corso ereditario della guida dell’istituto con le crisi avvenute a partire dalle indagini avviate dalla Procura di Bari tra il 2016 e il 2017. Le indagini iniziate per la segnalazione di un ex dipendente mettono in luce operazioni poco chiare e una preoccupante esposizione finanziaria superiore ai 2,5 miliardi di euro.
AI non performing loans o crediti deteriorati, pari a circa il 35% di tutti quelli emessi dalla banca, si aggiungono nel 2018 le multe della Consob. Il garante italiano rileva violazioni delle normative, commiatando 2,6 milioni di euro di multe ai vertici dirigenziali dell’istituto.
Il contesto operativo di Banca Popolare di Bari
La Banca Popolare di Bari ha come primo sito di interesse commerciale la Puglia, ma è presente in 13 regioni. L’istituto conta 3200 dipendenti divisi nei 368 sportelli divisi tra: Campania, Basilicata, Calabria, Molise, Lazio, Marche, Umbria, Toscana, Veneto, Lombardia, Abruzzo ed Emilia Romagna.
La Banca si trova in crisi dal 2017 e registra in due anni una perdita di circa il 70% della sua capitalizzazione passando dalla quotazione di 9,5 euro fino ai 2,5 registrati ancora a dicembre 2019 con una capitalizzazione che passa dagli 1,2 miliardi a circa 400 milioni di euro. Il 13 dicembre 2019 la Banca d’Italia ha commissariato l’istituto e provveduto a nominare Enrico Ajello e Antonio Blandini commissari straordinari.
Per quanto riguarda la crisi questa è preceduta dal fallimento di due società immobiliari, Fimco SpA e Maiora Group, verso la quale Banca Popolare di Bari vantava ingenti crediti. Le attuali controllate della banca popolare sono Cassa di Risparmio di Orvieto e Popolare Bari Corporate Finance.
A oggi l’istituto è sotto la guida di Giampiero Bergami che affronta da direttore generale il contesto economico cercando di ripristinarne i valori patrimoniali. Nei primi sei mesi del 2021 Banca Popolare di Bari registra ancora perdite con un rosso di 101 milioni di euro. Bergami responsabile della banca in amministrazione straordinaria afferma che queste sono in linea con le aspettative. L’istituto è ancora pervaso da una serie di squilibri in termini di costi che non la rendono adeguata all’attuale mercato.
Chi controlla Banca Popolare di Bari
La Banca Popolare di Bari è oggi controllata dal Mediocredito centrale di Invitalia, che è a sua volta controllata dal Ministero dell’economia e della Finanza.
L’Amministratore Delegato incaricato è Giampiero Bergami
Giampiero Bergami, è Laureato in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi di Bologna. È un dirigente di Mediocredito centrale e ha una importante esperienza dirigenziale nel settore bancario. Bergami ha conseguito un master in Business Administration presso la Cornell University di Ithaca. Ha vissuto e lavorato a Londra e New York dal 1994 al 2002 lavorando per Lehman Brothers e Banca Akros.
Dal 2002 al 2007 ha lavorato per Banca Monte dei Paschi di Siena, in cui ha avuto il ruolo di vice direttore generale e chief commercial officer. Ha rassegnato le proprie dimissioni, dallo scorso 31 agosto 2020 per intraprendere nuove opportunità professionali. Nel 2008 entra nel Gruppo Unicredit, dove lavora come Responsabile del Corporate e Investment Banking. Coordinando la vendita dei prodotti di investimento per i clienti corporate.
Tra le sue altre cariche ci sono quelle di Consigliere di Amministrazione di Bonfiglioli Riduttori S.p.A. nonché di Banca Widiba.
Quanto è sicura Banca Popolare di Bari
Banca Popolare di Bari si trova all’interno di un processo di rettifiche sui crediti e di una riorganizzazione degli uffici specializzati nel credito, senza dimenticare il ripristino della legalità attraverso nuove regole interne. Il suo rapporto costi ricavi è pari al 155,5% e rimane operativa solo grazie all’intervento Fondo interbancario e dello Stato.
Banca Popolare sta risanando il suo bilancio e i suoi rapporti patrimoniali riducendo i debiti e i costi operativi. Oltre a questi sono in riduzione i crediti deteriorati lordi e sono mantenuti livelli adeguati di liquidità e di solidità patrimoniale a garantire l’erogazione dei suoi servizi.
In questo senso è possibile valutarne la solidità per mezzo del CET1 ratio. Esso rappresenta il coefficiente di solvibilità minimo che le banche devono costantemente mantenere per garantire la solvibilità e la solidità patrimoniale adeguata. La BCE ha stabilito che tale valore deve essere pari o superiore al 8%
Il coefficiente CET 1 Ratio del 2021 di Banca Popolare di Bari è pari al 16,8%.
LEGGI ANCHE>>Deutsche Bank, banca simbolo della solidità: e se non fosse così sicura come sembra?
Prodotti finanziari
Banca Popolare di Bari da la possibilità di affidare a trader specializzati il proprio capitale con il fine di investirlo secondo le strategie più consone al proprio obbiettivo patrimoniali. Un team qualificato di esperti investirà in sicurezza il patrimonio utilizzando una vasta gamma di strumenti finanziari per cogliere le migliori opportunità d’investimento.
Pronti contro termine
I Pronti contro termine sono operazioni con cui la Banca Popolare di Bari offre la vendita di strumenti finanziari impegnandosi ad riacquistarli a termine. L’acquisto avviene così a una data prestabilita e ad prezzo concordato precedentemente. Il servizio è in sintesi una forma di trading, in cui la banca fa da controparte sia per la vendita che per l’acquisto degli asset, cercando di ottenere dalla differenza di prezzo un vantaggio in termini di rendimento. La banca scommette nella sua capacità di riacquistare gli asset venduti a un prezzo maggiorato e incerto, in cambio di un rendimento minore e sicuro destinato al cliente.
Fondi comuni
I fondi Comuni danno l’opportunità di beneficiare di una gestione professionale in grado di accompagnare il risparmiatore nella crescita del suo capitale. Questo viene ottenuto tramite la compravendita di diverse attività finanziarie come azioni, obbligazioni e titoli di stato, a seconda del tipo di fondo.
La soluzione offerta da Banca Popolare di Bari fa confluire i risparmi dei singoli in un fondo comune affidato a una società specializzata che li gestisce tramite un team di esperti. Il patrimonio del fondo viene investito in titoli mobiliari le cui caratteristiche dipendono dalla tipologia del fondo stesso, secondo il principio del frazionamento del rischio e con l’obiettivo di aumentare nel tempo il valore dei capitali conferiti.