CAPE Ratio: tutti lo stanno monitorando per evitare il crollo, ma i suoi limiti sono tanti

Limiti e capacità dell’indicatore più monitorato dai trader: ecco perché bisogna evitare di fidarsi troppo del CAPE Ratio 

Il mercato azionario è come un grande barometro dell’economia, e gli investitori sono sempre alla ricerca di indicatori che possano predire i suoi movimenti.

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CAPE Ratio: tutti lo stanno monitorando per evitare il crollo, ma i suoi limiti sono tanti -trading.it

Uno dei più discussi negli ultimi anni è il Cyclically Adjusted Price Earnings Ratio(CAPE): un indicatore che misura se il mercato è sopravvalutato o sottovalutato.

Se da un lato il CAPE è utile per dare una panoramica generale dello stato del mercato, dall’altro presenta diverse limitazioni che potrebbero renderlo meno affidabile di quanto si pensi, soprattutto quando lo si usa come strumento principale di previsione. È quindi importante comprenderne utilizzi e rischi per evitare di commettere gli errori più comuni da trader poco esperti.

Che cos’è il CAPE Ratio e quali sono i suoi limiti

Il CAPE Ratio si calcola dividendo il prezzo delle azioni di un indice (come l’S&P 500 ad esempio) per la media degli utili degli ultimi dieci anni, aggiustata per l’inflazione. Il vantaggio di questo approccio è che riduce l’impatto di fluttuazioni a breve termine, come per esempio quelle legate a crisi economiche o periodi di boom, dando una visione più stabile e di lungo periodo.

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Che cos’è il CAPE Ratio e quali sono i suoi limiti -trading.it

Il CAPE per quanto possa essere utile ha anche diversi limiti, chi lo utilizza deve conoscerli per non cadere in errore. Si tratta di un indicatore che si fonda sugli utili passati, una scelta che lo rende vulnerabile in un mondo così in continuo cambiamento. Immaginando di fare previsione su un giocatore sportivo, basandosi solo sulle sue performance passate, senza tenere conto delle sue condizioni fisiche attuali: cosa succederebbe?

Nel frattempo l’atleta potrebbe ad esempio essere invecchiato, oppure aver avuto un incidente che ha limitato le sue prestazioni: insomma, saranno entrate in gioco tante altre dinamiche che il mio indice di riferimento molto probabilmente non ha considerato.

Questo è in parte quello che succede quando si utilizza il CAPE: i dati storici potrebbero non riflettere adeguatamente i cambiamenti economici e i nuovi trend che influenzano le aziende soprattutto quando si parla di cambiamenti repentini di settori molto volatili. che stanno evolvendo con un’accelerazione senza precedenti.

Ad esempio, l’evoluzione dei settori tecnologici negli ultimi anni ha portato a modelli di business e utili molto diversi rispetto al passato. Se un’azienda tech adesso guadagna principalmente da abbonamenti o da un modello di business digitale, i dati storici potrebbero non cogliere questa novità, portando così a una valutazione imprecisa del mercato.

Cambiamenti strutturali nell’economia: un mondo in evoluzione accelerata

L’economia globale non è statica, anzi. Ogni anno emergono nuove industrie e scompaiono quelle obsolete. Il CAPE non tiene conto di questi cambiamenti e potrebbe risultare inadeguato quando si applica a settori in rapida crescita come la tecnologia.

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Cambiamenti strutturali nell’economia: un mondo in evoluzione accelerata- trading.it

Ad esempio, negli ultimi decenni, aziende come Amazon o Tesla hanno ridefinito il panorama economico, ma il CAPE non sempre riesce a cogliere appieno la velocità con cui si evolvono questi modelli di business. Inoltre, il CAPE è stato sviluppato principalmente per il mercato azionario statunitense, ma quando lo si applica a mercati emergenti o a settori con modelli di utili differenti, potrebbe non fornire stime accurate.

Gli investitori a breve termine, come quelli che si dedicano al trading quotidiano, possono anche evitare di utilizzare il CAPE, perché per gli stessi motivi citati prima, potrebbe risultare estremamente insoddisfacente in termini di dati. Il CAPE ratio è pensato per valutazioni macro, a lungo termine, non per movimenti rapidi e imprevedibili, si tratta di uno strumento per farsi un’idea globale di grandi fette di mercato in scaglioni di tempo molto lunghi, come gli attori si sono mossi e come hanno influenzato i cambiamenti dei prezzi nel lungo periodo.

Il CAPE ratio, utile ma non uno strumento autonomo

Un altro aspetto critico del CAPE è che la sua relazione con i rendimenti futuri non è sempre lineare. In altre parole, un CAPE elevato non implica necessariamente un crollo imminente del mercato, e viceversa. Nel corso della storia ci si è trovati di fronte a periodi in cui un alto CAPE è stato seguito da ritorni positivi, e altre volte in cui il mercato è crollato nonostante un CAPE relativamente basso.

Il CAPE quindi non dovrebbe essere usato da solo. Per avere una visione completa della situazione economica e di un’azienda, è fondamentale considerare anche tanti altri indicatori, come i tassi di interesse, la crescita economica o le politiche fiscali. Il CAPE è solo uno dei pezzi di un puzzle più grande.

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