Forbes raccoglie ogni anno una lista delle figure affermate e delle aziende emergenti nel panorama imprenditoriale italiano.
Il contesto economico del nostro paese, la capacità di realizzare idee innovative, nonchè imprese frutto anche del coraggio e della visione personale, rendono ogni anno meritevoli dell’attenzione mediatica decine di imprenditori.
Molti di essi vengono premiati dalle istituzioni o da organizzazioni nazionali o internazionali. Non tutti però hanno i requisiti per comparire nella classifica dei migliori.
Nel caso degli imprenditori la prima delle caratteristiche è naturalmente il successo dell’azienda. Tuttavia con questa definizione non si intende esclusivamente il profitto o la quota di mercato nel rispettivo settore, ma viene considerata la natura innovativa nonchè il potenziale futuro del business avviato. Una delle prime lezioni che si impara nel settore imprenditoriale è che il successo di un attività può dipendere da circostanze materiali frutto di condizioni cicliche.
L’economia di un paese o di una regione può premiare sul breve termine un’azienda, solo grazie al capitale di partenza e alla coincidenza di una certa domanda. Queste due variabili tuttavia fanno la differenza soltanto quando servizi o prodotti hanno una caratteristica speciale che le può rendere competitive sul lungo termine.
A questo punto entrano in gioco i manager o le capacità amministrative dell’imprenditore, in grado di orientare i nuovi investimenti in ricerca e sviluppo o ideare una svolta in base alle sue scelte commerciali.
Sono elencati nella lista Forbes quei manager e imprenditori che riescono a fare scelte lungimiranti, supportare la crescita e avere ricadute positive sull’ambiente e sulla società, anche sul lungo termine.
La seconda caratteristica comune è il curriculum. Il curriculum che risulta vincente per essere parte del top management italiano rompe alcuni stereotipi e luoghi comuni. Le carriere di chi è arrivato ai vertici dirigenziali sono tutt’altro che lineari e si distinguono in particolar modo per la capacità di aver applicato le proprie competenze a contesti anche molto diversi. Il curriculum ideale è fatto quindi di competenze trasversali che vanno dal settore finanziario a quello ingegneristico.
Le competenze acquisite hanno valore solo quando esse realizzano il loro potenziale, mostrando il loro risultato nel settore in cui sono impiegate. L’autopromozione attraverso i titoli perde efficacia in questo contesto. Le aziende cercano candidati su cui possono avere elementi di valutazione oggettivi, che siano stati portati avanti con continuità durante il corso della carriera.
La terza caratteristica si basa di conseguenza sulla capacità di costruire una reputazione capace di supportare la propria crescita distinguendosi in un mondo del lavoro in rapida evoluzione. Gli imprenditori e i manager di successo presenti nella lista Forbes hanno tutti avuto la capacità di capacità di avvantaggiarsi del contesto e delle loro esperienze pregresse. Per fortificare il gruppo di lavoro e sviluppare la motivazione dei collaboratori è necessario tuttavia che la capacita di trovare percorsi alternativi al fine di risolvere i problemi sia accompagnata da scelte etiche e virtuose.
Portare al successo se stessi e l’impresa di cui si è responsabili, presuppone la comprensione di come la reputazione sia oggi un elemento impossibile da ignorare per il business di un’azienda. La reputazione personale così come l’immagine e le idee che sostengono un marchio, sono oggi utilizzate per incrementare la redditività. Questo è realizzato anche stimolando un cambiamento culturale o dando voce e forza a temi sociali.
Questi sono elementi guida con il quale si può fidelizzare la clientela o acquisire nuove quote di mercato. Sempre di più le leadership sono fondamentali per la crescita delle aziende e lo sviluppo delle organizzazioni.
La capacità di essere leader non dipende soltanto dalla competenza nel rispettivo campo, ma anche da ciò che viene detto, privatamente e soprattutto pubblicamente. In questo senso bisogna stare attenti agli errori comunicativi, rimanendo aperti e sensibili al mutamento dei sentimenti nell’opinione pubblica. Ciò che può essere considerato normale oggi può essere ripreso in futuro e utilizzato, soprattutto in rete, per contestare il comportamento passato del marchio o di chi ha rappresentato l’azienda.
I 100 imprenditori e manager che Forbes ha eletto tra i migliori d’Italia nessuno di essi è stato un decisore intransigente. Tutti hanno agito con la consapevolezza dei propri limiti riuscire a valutare le situazioni con cognizione di causa. Tutti sembrano stati inoltre in grado di capire quando sapersi fermare al momento giusto e saper ripartire, mossi dall’entusiasmo di accrescere e perfezionare le loro aziende.
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