C’è grande fermento dietro al caos superbonus che si sta verificando in questi giorni. Per evitare ulteriori inghippi, il Governo ha ideato una modalità di controllo: il “bollino”.
Le parole di Mario Draghi proferite nella Conferenza Stampa di qualche giorno fa non lasciano scampo ad interpretazioni. Ciò che è successo e sta succedendo nel comparto edilizio sarebbe “colpa” di un’iniziativa creata superficialmente, senza considerare che ne sarebbero potute scaturire frodi e situazioni ambigue. Al momento ci troviamo in una situazione paradossale, dove i “furbetti” hanno avuto – per ora la meglio e dove dall’altra parte privati e imprese si sono viste bloccare i fondi e sequestrati cantieri e progetti.
Tra le altre cose, Draghi critica aspramente la gestione del Superbonus, affermando che: “Quelli che più tuonano oggi sul Superbonus, sul fatto che queste frodi non contano, o che bisogna andare avanti lo stesso, che l’industria non può aspettare. Beh, sono quelli che hanno scritto questa Legge. Legge dove è stato possibile fare quello che è stato fatto, senza controlli. Su un dépliant delle Poste è scritto che non è necessario fornire alcuna documentazione a supporto della richiesta. E che è sufficiente controllare preliminarmente di essere titolari del credito da cedere.”
Ecco che non ci vuole una Laurea in Giurisprudenza per comprendere che, forse, tutto questo poteva essere evitato. Draghi corre ai ripari, dunque, aggiornando l’attuale insieme di norme. E lo fa con l’aiuto del Ministro dell’Economia Daniele Franco e l’Agenzia delle Entrate, con un sistema “a bollini”. Ma come funziona questo sistema? Andiamo a capire quali sono le novità introdotte dal Presidente del Consiglio.
Caos Superbonus, ecco come ne usciremo
L’esecutivo promette che con le misure in arrivo il mercato ripartirà. E del resto Poste italiane e Cdp, le principali piattaforme di acquisto dei crediti, hanno già annunciato che, non appena il Governo avrà varato i nuovi provvedimenti, cominceranno a far ripartire la cessione dei crediti d’imposta. Le imprese edili sono comunque sul piede di guerra, dato che in molti casi si sta verificando una vera e propria paralisi dei lavori: le cause sono da ricondursi proprio al varo del Decreto Sostegni Ter che ha limitato le cessioni del bonus ad una volta sola e soprattutto dopo le indagini delle Procure che, dopo la scoperta di truffe per 4.4 miliardi, hanno autorizzato il sequestro preventivo di più di 2 miliardi di crediti ceduti, ai quali non corrispondeva alcun tipo di cantiere. Ed è solo la punta dell’iceberg, come afferma lo stesso Draghi in Conferenza Stampa.
Ecco che il Governo corre ai ripari e sono previste poche ma semplici mosse strategiche per uscire da questa impasse. In vista, c’è uno studio per ripristinare la possibilità di cedere il credito più volte, ma fino a un massimo di 2 o 3 e solo a banche o intermediari finanziari “certificati” dalla Banca d’Italia; è prevista anche l’introduzione di un “codice identificativo-bollino” per ogni operazione di cessione. Il Bollino consentirebbe di risalire al titolare del credito e di conseguenza anche alla documentazione comprovante i lavori. Ma la bella notizia è che con questi nuovi criteri di valutazione banche e intermediari che hanno crediti sequestrati potrebbero recuperarli.