Il clamoroso tentativo di colpo di Stato in Corea del Sud potrebbe avere conseguenze catastrofiche sull’economia globale e risvolti geopolitici inaspettati
Erano le 23 (ore 15 in Italia), quando il presidente della Corea del Sud, Yoon Suk-yeol ha dichiarato la legge marziale di emergenza in tutto il Paese. Si tratta di una decisione completamente inaspettata che ha colto di sorpresa esperti di geopolitica internazionali e di questioni estere globali, ma anche lo stesso parlamento del Paese.
Sebbene i rapporti tra il presidente e il Parlamento fossero tesi già da tempo, l’annuncio alla Nazione dell’introduzione della legge marziale ha provocato un vero e proprio shock nella popolazione. Yoon Suk-yeol ha infatti accusato il Parlamento di simpatizzare con la Corea del Nord – nemico giurato – e minare l’ordine democratico costituzionale del Paese. Ma quali sono i risvolti economici e geopolitici del caos che sta avvenendo in Corea del Sud?
Le conseguenze sull’economia globale
A stupire esperti e opinionisti è soprattutto il fatto che il tentativo di colpo di Stato sia avvenuto in un Paese considerato stabile e “Occidentale” (la Corea del Sud è uno storico alleato di Washington e si contrappone alla Cina, nemico giurato degli Usa). Le proteste in piazza e il tentativo – poi riuscito – da parte dei parlamentari sudcoreani di bloccare il tentativo di colpo di Stato hanno fatto rientrare l’allarme. Tuttavia, è di primaria importanza pensare a quali potrebbero essere i risvolti economici e geopolitici di una situazione particolarmente instabile come quella coreana.
Un colpo di Stato riuscito potrebbe rendere particolarmente fragile la stabilità politica del Paese, regalando alla Corea del Nord un’occasione unica per intensificare le sue provocazioni nucleari. D’altro canto, anche la Cina e la Russia potrebbero approfittare del caos di Seul per aprire un nuovo fronte asiatico che impegni le forze statunitensi. Il vero pericolo potrebbe essere infatti quello geopolitico, con una Russia sempre più dipendente dalla Cina e alleata militarmente della Corea di Kim Jong-un. Quello dell’Asia orientale potrebbe diventare un nuovo tetro di scontro, con la Cina che fronteggia gli Usa a Taiwan e la Corea del Nord – appoggiata da Mosca – pronta a mettere in difficoltà Seul.
Da non sottovalutare nemmeno l’impatto sulle catene di approvvigionamento globali. La Corea del Sud è un attore fondamentale in settori strategici come la produzione di automobili, l’industria chimica, la tecnologia e i semiconduttori. Non a caso SK Hynix e Samsung sono tra i maggiori produttori mondiali di chip, fondamentali per il funzionamento della maggior parte dei dispositivi elettronici. La conseguenza di un freno alla filiera a causa di un colpo di Stato sarebbe il forte rallentamento di molte industrie, anche in Paesi partner di Seul.
Ovviamente il caos in un Paese così importante provocherebbe confusione e diffidenza sui mercati finanziari globali, aumentandone la volatilità e le fluttuazioni finanziare. Le borse asiatiche potrebbero vedere una massiccia fuga di capitali, con un conseguente calo delle azioni delle maggiori aziende sudcoreane. Da non sottovalutare poi la possibilità di un intensificazione di flussi migratori da parte dei cittadini della Corea del Sud verso mete “amiche” come il Giappone e gli Stati Uniti. L’instabilità politica di Seul, dunque, potrebbe avere ripercussioni importanti non solo per la regione asiatica, ma per l’intero globo.