A partire dal 2023 la tassa sulla televisione non potrà essere più riscossa in bolletta elettrica, questa novità ha generato un caos canone RAI.
Secondo quanto stabilito da Bruxelles il canone RAI, che 22 milioni di italiani versano ogni anno, non potrà più essere discorso in bolletta elettrica.
A quanto pare, la Commissione Europea ha predisposto delle misure di mercato che riguardano i fornitori di energia elettrica e ha stabilito che non potranno più riscuotere la tassa sulla televisione.
Dunque, gli italiani, nel 2023, non verseranno il canone RAI in bolletta elettrica. Questa novità ha generato un caos canone RAI dal momento che, ad oggi, non sono ancora state rese note le nuove modalità di riscossione.
Il governo Renzi ha deciso di inserire il canone RAI all’interno delle bollette della fornitura elettrica. Lo scopo di quest’iniziativa era quello di combattere l’evasione fiscale, che ha caratterizzato per decenni quest’imposta.
Di contro, il valore del canone RAI era stato leggermente ridotto a €90, riscossi in maniera dilazionata per 10 mesi.
Una nuova direttiva della commissione europea ha definito illegittima la riscossione dell’imposta attraverso le bollette dell’energia elettrica. Per questo motivo, a partire dal 2023 gli italiani non troveranno più la tassa sulla televisione all’interno delle bollette della fornitura della luce.
A rinforzare questa direttiva ci ha pensato il Decreto Energia proposto dalla Sottosegretaria per la transizione ecologica, Laura Paxia, dove si propone all’Italia di adottare le direttive comunitarie.
Il problema è che a pochi mesi dal termine dell’anno non sono ancora state attivate le nuove modalità di riscossione del canone RAI. Ad oggi, infatti, nessuno sa in che modo gli italiani dovranno versare la tassa nel 2023.
Attualmente le forze politiche sono in piena campagna elettorale, in vista delle elezioni del 25 settembre. Nessuno degli esponenti dei partiti ha avanzato ipotesi sulle possibilità di riscossione del canone RAI per il prossimo anno. Dopotutto, le forze politiche sono estremamente consapevoli dell’elevata sensibilità dell’argomento che potrebbe smuovere l’opinione pubblica.
Per questo motivo, c’è la concreta possibilità che le novità relative al canone RAI possano slittare all’anno successivo. La proroga sarebbe dovuta alla mancanza di un metodo alternativo di riscossione.
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