Il mondo pratico distrugge tutte le aspettative, anche quelle a prova di legge. Si cerca tanto un partner, ma è bene sapere che ci sono… dei rischi! Esonero canone tv? C’è chi lo potrebbe perdere!
Vivere con qualcuno, specie se si tratta della persona amata, è il sogno di molti, e alcuni farebbero di tutto per realizzarlo. C’è anche chi non la pensa proprio così, ma c’è un punto per cui anche le persone con diverse vedute, si trovano d’accordo: vivere insieme, costa meno! Ma ecco che la normativa con la gestione degli esoneri, come quello del canone tv, potrebbe essere stravolta da alcune condizioni che solo chi le vive nel quotidiano può comprendere. Questo vantaggio lo perde chiunque? Non proprio.
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Ci sono dei diritti e doveri in società, per i secondi, si fa riferimento a tutto ciò che concerne tributi da pagare e le varie responsabilità che competono ai cittadini. Tra questi, ce ne sono alcuni che possono “venire meno”, grazie alla presenza di alcune garanzie legislative.
Si fa riferimento agli “esoneri”, cioè letteralmente: la possibilità di venir meno al dovere, senza essere trasgressori della legge. Questo succede se si soddisfano dei requisiti e dei parametri che concernono delle condizioni di fragilità.
Fin qui, ci si trova d’accordo, ma un caso concreto, ha stravolto tutte le aspettative: c’è stato chi ha perso l’esonero! La ragione? Non c’entra solo il partner, ecco cos’è successo.
Perché si perde l’esonero dal canone tv? La legge a proprio favore, non basta!
Per ottenere l’esonero dal canone Tv, serve una dichiarazione sostitutiva che contenga tutti i requisiti necessari per dire addio ad un pagamento, o meglio un “dovere”, che per molti appare davvero antipatico. Se una famiglia con padre e madre rispettivamente di 83 e 80 anni, conviventi con lo zio sempre di 81 anni, fratello del padre, presentano condizioni di fragilità, questi ottengono l’esenzione?
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Dal punto di vista economico, il padre ha la minima, la madre non ha reddito, e lo zio ha sia pensione di vecchiaia che quella di accompagnamento. In questo caso, hanno diritto all’esenzione nei limiti degli 8 mila euro? O vanno sommati? La risposta spiega come gestire un caso del genere.
Sono destinatari dell’esonero tutti i cittadini con 75 anni, e i quali presentano un reddito annuo unito a quello del coniuge, quindi assommati, che insieme non superano gli 8 mila euro. Inoltre, non devono convivere con un altro soggetto diverso dal coniuge, cioè un titolare di reddito proprio, fatta eccezione di collaboratori domestici, colf e badanti che rientrano in altri casi. Chi è in queste condizioni, può presentare la domanda sopracitata, e ottenere l’esonero.
Ma il caso della famiglia sopracitato con padre, madre e zio, non hanno diritto a fare questa richiesta. Poiché oltre a sommare le pensioni, vi è anche la presenza di un terzo non unito civilmente, appunto lo zio. Quindi, se si convive con una persona diversa dal coniuge, non si può essere esonerati dal pagamento del canone. Questo secondo quanto predisposto dalla legge n. 244 del 2007.