Si parla molto del canone Rai e di come potrebbe cambiare nel 2023, tra ipotesi aumento e non soltanto: ecco alcuni dettagli al riguardo
Come potrebbe cambiare il Canone Rai nel 2023 dopo la decisione del Parlamento e il cambiamento del pagamento che non sarà più in automatico a rate nella bolletta dell’elettricità: le ipotesi in campo e perché se ne parla tanto, i dettagli al riguardo.
Continua a tener banco il tema Canone Rai, in seguito alla decisione presa dal Parlamento, dopo alcune raccomandazione arrivate dall’Unione Europea circa il pagamento del canone in bolletta ritenuto un onere improprio. A partire dal 2023, dunque, l’imposta circa il possesso del televisore non verrà più pagata in automatico a rate all’interno della bolletta elettrica.
In precedenza, il Canone era pagato mediante un bollettino specifico, prima che fosse inglobato nell’utenza elettrica. Una scelta che fu legata all’evasione dell’imposta con i risultati che sono stati raggiunti. Ma ora, ovvero nel 2023, come potrebbe cambiare?
C’è sempre grande attenzione in merito al Canone Rai: qui se non si possiede tv, cosa fare e come chiedere l’esenzione del pagamento del Canone e chi è esentato.
Rispetto al tema in oggetto, come si legge su Business Online, sino alla fine del 2022 il pagamento è addebitato direttamente in bollette dai gestori di fornitura elettrica; all’interno dell’allegato di esecuzione del Consiglio Europeo circa l’approvazione della valutazione del PNRR per l’Italia, si legge che le misure di accompagnamento per garantire la diffusione della concorrenza nei mercati al dettaglio dell’elettricità, entreranno in vigore al più tardi il trentuno dicembre 2022.
Questione importi e presunti aumenti Canone Rai: si legge che non può essere escluso un aumento (ma è bene sottolineare che al momento non si hanno informazioni certe in merito), ma viene spiegato che questo non sarebbe da 300 euro come si è sentito dire. Chi oggi è esentato dal pagamento del canone? Over75 con basso reddito familiare, militari delle Forze Armate Italiane, limitatamente ad ospedali militari, case del soldato e sale convegno dei militari; coloro di cittadinanza straniera che appartengono alle Forze Nato.
E ancora: agenti diplomati e consolari stranieri accreditati in Italia, a patto peò che nel Paese vi sia l’applicazione delle misure corrispondenti per quelli italiani; imprese che esercitano attività di riparazione o di commercializzazione di apparecchiature di ricezione radio televisiva.
Questi, alcuni dettagli sugli sviluppi ad oggi ed ipotesi (è bene sottolinearlo) circa come potrebbe cambiare il canone nel 2023. Al momento non vi sono certezze tuttavia ed informazioni al riguardo arriveranno, probabilmente, nel corso del tempo.
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