Cambio di residenza: a chi devi comunicarlo e come evitare i nuovi problemi

Cambio di residenza, perché è importante darne comunicazione e soprattutto a chi va data. Tutti i dettagli in merito. 

La vita è imprevedibile e su questo ci sono pochi dubbi. Può capitare, infatti, di abitare in un certo luogo per un tot di anni, e poi di dover andar via per tutta una serie di motivazioni, spesso lavorative.

cambio di residenza, a chi va comunicato
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Oppure, può succedere, semplicemente, di cambiare casa vendendo la propria. Ma andar via comporta dei doveri a cui attenersi, e tra questi, segnalare all’Ufficio anagrafe del Comune, che la residenza non è più la stessa. Il cambio di residenza deve essere fatto, e l’iter segue delle regole ben precise, da rispettare.

Se non lo si fa, non c’è scampo, perché ci saranno delle conseguenze, soprattutto in certi casi. Ma approfondiamo meglio la questione, in modo da capire cosa accade se si omette la comunicazione di cambio residenza.

Cambio residenza non comunicato: le conseguenze da non ignorare

Quando si procede con il cambio di residenza, bisogna darne comunicazione all’ufficio anagrafe del Comune in cui ci si è trasferiti, entro 20 giorni.

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L’ufficiale anagrafe, nei due giorni seguenti, si occupa di eseguire «le iscrizioni o le registrazioni delle mutazioni anagrafiche dichiarate, con decorrenza dalla data della presentazione delle dichiarazioni». Dopodiché, appura che i requisiti ci siano, e verifica la cosa attraverso la polizia municipale.

Il Comune deve quindi essere al corrente che c’è un nuovo residente. Se non si comunica il cambio di residenza, c’è una multa da 100 a 500 euro. Se si omette di essersi trasferiti all’estero, la sanzione sarà tra i 200 e i 1.000 euro per ogni anno di omissione.

Inoltre, si  possono conseguire anche multe indirette, causate da questa omissione. Ad esempio, multa da 363 a 1813 euro e ritiro libretto per non aver aggiornato la residenza sulla carta di circolazione dell’auto.

Si possono anche perdere degli incentivi importanti che riguardano l’acquisto della prima casa, se entro 18 mesi non vi si sposta la residenza nel Comune in cui è ubicata la casa. Si possono perdere esenzioni sulle tasse comunali, e si può anche essere rimossi dalle liste anagrafiche della popolazione residente. Non si può rinnovare nemmeno la carta di identità, né tessera elettorale e certificati relativi a dati anagrafici.

Si perde anche l’assistenza sanitaria che non sia emergenziale e molto altro ancora. Si commette, infine, reato, se lo si fa per commettere frode.

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