Musk ha deciso quasi a sorpresa di entrare nel consiglio di amministrazione di Twitter. Il suo piano ora è cambiare la società cominciando rendendola privata.
Il consiglio di ammirazione di Twitter ha deciso all’unanimità di impedire stravolgimenti.
L’azione di Twitter rispecchia le paure che qualcuno come Musk possa accumulare azioni su mercato aperto acquisendo così il controllo della società senza riconoscere agli azionisti un premio e senza dare al consiglio di amministrazione il tempo di una valutazione appropriata.
Si tratta di una cosiddetta “poison pill” per schermarsi da operazioni ostili. Il piano prevede che una persona o un gruppo acquisisca il 15% o più delle azioni in circolazione in una transazione non approvata dal board.
Questo impedisce ad azionisti non desiderati di accumulare azioni sufficienti, fornendo agli azionisti esistenti il diritto di acquistare azioni aggiuntive a un prezzo scontato. Questo, tuttavia, non sembra fermare le ambizioni di Elon Musk che vede in Twitter le potenzialità per essere la piattaforma per la libertà di parola in tutto il mondo. Per affrontare i cambiamenti di cui ha bisogno, Twitter deve avere ampi margini di manovra e non rendere conto dei suoi risultati finanziari al pubblico.
Pieni poteri e meno obblighi: non sarebbe più tenuto a pubblicare i bilanci e tenere conto degli effetti delle sue scelte sulle quotazioni. Elon Musk per acquisire Twitter, ha offerto 43,4 miliardi di dollari su una valutazione di 31 miliardi, ma ha lasciato perplessi investitori e analisti. I dubbi non riguardano solo la fattibilità dell’operazione, ma anche l’attrattività di un Twitter modificato in base ai progetti pionieristici e ideali tipici del fondatore di Tesla. Il cda non vuole Musk perché non è d’accordo sulla maggior parte delle sue idee e il suo stile non si adatta alla loro cultura aziendale.
Secondo Musk “la libertà di parola è un imperativo sociale per una democrazia funzionante”, ma la trasformazione di Twitter in un luogo con meno regole potrebbe addirittura essere dannoso per le sue performance economiche. Gli sponsor infatti spesso dettano le regole su ciò che è lecito pubblicare. Nel 2021 i ricavi da pubblicità sono ammontati a quasi il 90% dei suoi 5,1 miliardi di dollari di fatturato.
Elon Musk possiede oggi poco più del 9% del capitale di Twitter. Con le nuove regole decise dal cda raggiungere il 15% significa dare a tutti gli altri possessori di azioni sulla piattaforma la possibilità di riacquistarle a prezzo ridotto. Ciò aumenterebbe gli sforzi economici per l’imprenditore disposto a spendere 54,2 dollari per azione, che tuttavia può comunque rinunciare a desistere.
Nonostante Musk sia tra gli uomini più ricchi del mondo, portare a termine un OPA totalitaria per rimuovere le azioni Twitter da Wall Street non è comunque semplice. Già nel agosto 2018 Musk aveva sorpreso gli investitori dicendo che stava valutando la possibilità di togliere Tesla dai listini. Anche in quel caso aveva detto di essersi assicurato i finanziamenti necessari ma l’operazione non andò comunque in porto.
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