Uno dei pochissimi mercati che non ha risentito della crisi dei consumi nel 2020 è quello alimentare. L’intera filiera produttiva, fino alla grande distribuzione, ha continuato a fare profitti quasi indisturbata, con perdite minori del 3% rispetto ai valori del 2019.
Il prospetto economico per quest’anno dovrebbe accelerare, con un incremento del 8%, aumentando le possibilità di investimento e di acquisizione delle grandi multinazionali.
Il settore alimentare è fortemente dipendente dal processo produttivo, la cui base è naturalmente l’agrochimica, che presenta a oggi livelli preoccupanti di concentrazione economica, con fusioni e acquisizioni succedutesi negli ultimi quattro anni tali da risultare oggi nelle mani di sole quattro aziende in tutto il mondo.
Le quattro aziende che detengono il monopolio alimentare mondiale
Le quattro aziende sono:
- Corteva, la più grande azienda nel settore agrochimico degli Stati Uniti, nata dal risultato della scorporazione di altre due realtà
- Dow e DuPont, che hanno realizzato una fusione divenendo quella che è oggi la DowDuPont.
- ChemChina ovvero China National Chemical Corporation, la più grande azienda cinese operante nel settore della chimica, che nel 2016 ha acquisito Syngenta.
- Bayer, l’azienda tedesca leader nel settore farmaceutico, che è oggi anche un gigante nel settore agrochimico, soprattutto dopo l’acquisizione della famigerata Monsanto americana.
Per calcolare il grado di concorrenza di questo settore economico, l’ideale è utilizzare l’indice di concentrazione delle quattro imprese, chiamato con il suo acronimo CR4 ratio. Esso è calcolato come il rapporto tra la somma del fatturato delle società e il fatturato dell’intero mercato.
- CR4 Ratio = 100 ∙ (RicaviA+RicaviB+RicaviC+RicaviD)/RicaviS, con A,B,C,D che indicano le quattro società più grandi del settore e con S riferito al Settore
Il CR4 Ratio è un valore compreso tra 0%, che determina un regime di concorrenza perfetta e 100%, che rappresenta invece un regime di monopolio. Il risultato del calcolo per queste quattro società è pari al 65%.
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Quattro grandi aziende nel mondo sono in grado di decidere il destino degli alimenti
Questo significa a tutti gli effetti che queste quattro grandi corporazioni possono decidere il destino degli alimenti come frutta, verdura e cereali, semplicemente in base alla loro volontà tecnico scientifica, che permette di creare e distribuire non solo pesticidi e medicinali destinati al settore agricolo, ma anche le semenze, modificate al fine di garantire al settore un alto rendimento nella crescita e nella fertilità delle piantagioni.
Se la coltura delle semenze è diventata una questione di biotecnologie, queste sono diventate esclusiva di chi è in grado di mettere a disposizione ingenti capitali e una serie di competenze nei settori relativi alla chimica e alla biologia, tali da agevolare quei settori divenuti tra loro sempre meno concorrenziali essendo stati capaci di sfruttare l’influenza strategica sulle nazioni della produzione alimentare.
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L’altro lato della medaglia sono le ricadute nella responsabilità in mano a pochi soggetti, in grado di produrre, distribuire e spesso brevettare gli alimenti. Questi possono essere facilmente indicati dalla politica e dai governi come coloro in dovere di mantenere alti gli standard e le qualità nutritive dei prodotti. Oltre questo è possibile aumentare l’efficienza delle colture in un ottica di sostenibilità, al fine di ridurre l’impatto ambientale, in modo che i nostri sistemi produttivi possano sostenere già oggi il fabbisogno alimentare in sinergia con la salute della popolazione mondiale.