Buste paga, quando occorre il loro blocco da parte del datore di lavoro? Scopriamolo insieme.
Ogni mese, i lavoratori dipendenti ricevono le cosiddette buste paga, che poi utilizzeranno come desiderano, per le proprie esigenze personali.
I lavoratori, in linea generale, ricevono lo stipendio per le mansioni che svolgono ma, chiaramente, non basta essere presenti fisicamente in azienda per guadagnarsi il compenso. È importante essere presenti anche a livello attivo, dando il meglio di sé.
Questo è importante non solo per il lavoratore, che ha dunque l’occasione di mettere in campo le proprie abilità, cosa per cui è pagato, ma anche per il datore di lavoro che ne trae vantaggio, dato che le risorse sono fondamentali per mandare avanti l’impresa.
In alcuni casi, il datore di lavoro può decidere di non pagare il lavoratore. Ma quali sono questi contesti?
Buste paga bloccate, sette ragioni per cui il datore di lavoro può trattenerle
Forse non tutti lo sanno, ma il datore di lavoro può decidere di trattenere lo stipendio del lavoratore, in casi specifici e in modo del tutto legale.
Ciò può succedere, ad esempio, se un datore di lavoro anticipa una certa cifra al lavoratore, e il lavoratore non gliela restituisce. Egli può trattenerla dallo stipendio seguente. Stessa cosa può accadere se un lavoratore si assenta senza giustificato motivo, o se compie dei danni ai beni dell’azienda. In quest’ultimo caso, trattenere lo stipendio funge da risarcimento.
Chiaramente, tutto deve essere proporzionato al danno commesso. Questa trattenuta può anche essere applicata dal datore di lavoro, in caso di percezione indebita di indennità, oppure anche in caso in cui il lavoratore ha accumulato debiti e sia soggetto a pignoramento.
Il lavoratore può ricevere dei prestiti aziendali che dovrà restituire. Se i due hanno concordato che il lavoratore restituirà la somma tramite busta paga, il titolare può trattenere la rata da essa, nel caso in cui il lavoratore non paghi. E ancora, il datore di lavoro è costretto a trattenere soldi nella busta paga del lavoratore, per imposte e contributi dovuti.
Per tutte queste ragioni, dunque, sempre nei limiti concessi dalla legge, il titolare può eseguire le suddette trattenute, informando sempre il dipendente prima di effettuarle. Modalità e limiti di trattenute possono essere concordati con Contratto Collettivo o individuale. In nessun caso, tuttavia, il datore di lavoro può trattenere soldi nella busta del dipendente in modo del tutto arbitrario.