Buste paga più pesanti e più ricche da marzo fino a 1900 euro in più ogni anno? Di cosa si tratta e per chi, i dettagli al riguardo
Aumenti fino a 1900 euro ogni anno con buste paga più ricche e più pesanti da marzo, l’argomento riguarda l’assegno unico e la riforma dell’Irpef. Ma ecco di cosa si tratta nel dettaglio e cosa è emerso per quanto concerne lo studio del Ministero dell’Economia. I dettagli.
Il tema che riguarda il denaro e le buste paga è di grande rilevanza, specie in un periodo come questo. A parlarne di tale tema nel proprio approfondimento è Money.it che si sofferma su assegno unico e riforma Irpef e sull’impatto delle misure sin da marzo.
Rispetto ai nuclei familiari meno abbienti e con figli, si legge che vi sarebbero aumenti sono a 1900€ l’anno, e vengono menzionati in tal senso i dati emersi negli studi recenti, secondo cui un effetto positivo maggiore vi sarà per i nuclei familiari con figli, particolarmente visibili su piano territorio, con un aumento importante nelle Regioni del Sud.
Le due riforme entreranno in vigore da marzo e avranno un importante impatto “contro le disuguaglianze”, e i frutti saranno visibili già nelle buste paga di marzo per circa 22 milioni di famiglie. Nello specifico, in virtù dei nuovi scaglioni, 1,13 milioni di nuclei familiari trarranno maggiori vantaggi da assegno unico e riforma Irpef, con un aumento medio calcolato di 1,935€ all’anno, ed incidenza su reddito loro dell’11,6%.
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Due riforme salutate con soddisfazione, quelle inerenti l’assegno unico universale, e poi il nuovo Irpef, con buste paga che sarebbero dunque più pesanti. I calcoli, spiega Money, sarebbero di +1900€ all’anno per le famiglie, in media.
Tali dati sono emersi da uno studio del Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia, intento ad analizzare l’impatto delle suadete sulle famiglie, e che conferma un altro elemento sperato, ovvero la diminuzioni delle disuguaglianze economiche.
In prospettiva, gli impatti positivi potrebbero riguardare anche l’ambito sociale, soprattutto a Sud. Spiega Ansa, che lo studio si sofferma molto sul passaggio da 5 a 4 aliquote, che sarebbe un primo passo quello della modifica degli scagioni verso una riforma fiscale più ampia.
Ancora, secondo i calcoli fatti dal Dipartimento delle Finanze, sarebbero 1,13 milioni di nuclei familiari a ritrovarsi nello scaglioni di quelli più vulnerabili, e che dunque godrebbero di benefici maggiori, pari a 1,935 euro l’anno.
Una redistribuzione che va a diminuire le disuguaglianze e le differenze; Money.it menziona l’Indice di Gini, impiegato per calciare la disuguaglianza nella distribuzione del reddito, e spiega che le riforme contribuiranno a far calare del -1,65% le suddette differenze, con benefici per il Mezzogiorno. Ciò rende evidente una grande disparità, in virtù anzitutto dell’assenza di un mercato di lavoro in grado di replicare alle esigenze.
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Rispetto all’effetto ridistribuivo, si legge: +12,3% al Sud; +9,6% al Centro; +8,2% al Nord. Per l’indice di Reynolds-Smolensky, la variazione è appena minore e si attesta, rispettivamente, a +11,2% per il Sud, +7,2%-Centro, +7%-Nord.
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