Nuove modifiche in arrivo sulle buste paga, confermate solo in parte le indiscrezioni perché l’aumento sarà minore rispetto alle aspettative.
Tante novità in arrivo per i lavoratori nel 2025, diversi gli aumenti accordati da integrare in busta paga con le modifiche ai contratti collettivi. Ad esempio, per quanto riguarda il CCNL Edilizia, l’incremento è di 180 euro per gli operai comuni con parametro 100; questo verrà suddiviso in tre tranche. Le date da segnare in rosso sul calendario sono queste: 1° febbraio, 1° marzo 2026 e 1° marzo 2027, quando verranno erogati rispettivamente 80, 50 e 50 euro in più. L’obiettivo? Tutelare il potere d’acquisto di oltre un milione di addetti.
Per non parlare poi del Contratto Integrativo Leonardo, con aumenti previsti che includono un incremento del Superminimo Collettivo Non Assorbibile di 40 euro lordi, da desitnare ai livelli da D1 a C3, e di 44 euro lordi per i livelli da B1 a A1. In questo caso pure l’indennità di base giornaliera sarà integrata e passerà da 10 a 15 euro.
All’orizzonte aumenti dei minimi salariali tabellari anche per il CCNL Terziario Confcommercio, variabili a seconda del livello, che avranno effetto nel 2025, nel 2026 e nel 2027. Questi potranno essere assorbiti nella voce AFAC (acconti futuri aumenti contrattuali), tutto dipende dal datore di lavoro. Ma non è finita qui.
Aumenti in busta paga, cosa succede agli altri settori? Tutti i dettagli
Come abbiamo visto nei paragrafi precedenti, a essere interessati di aumenti sono i contratti collettivi Edilizia, Terziario Confcommercio e il Contratto Integrativo Leonardo. Ma non saranno le sole buste paga a incrementare, perché ci sono novità anche per il settore Alimentari, Artigiani e Industria. Confermata solo in parte l’indiscrezione circolata con insistenza, il “maxi aumento” tanto atteso sarà applicato solo su base annua – c’era da aspettarselo. Vediamo nel dettaglio come si concretizzerà nei numeri questo intervento.
Gli aumenti mensili lordi variano da 32 euro per il livello 6 a 40 euro per il livello 3, con un incremento complessivo di 416 euro l’anno per un totale di tredici mensilità. Buone notizie pure per il comparto Trasporto Merci, l’aumento complessivo a regime per un autista B3 è di 260 euro ovvero di circa il 14 per cento. Insomma, un quadro tutto sommato positivo. Le modifiche recenti ai contratti collettivi riflettono l’intenzione di voler adeguare i salari all’inflazione, andando a migliorare le condizioni lavorative in diversi settori.