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Economia e Finanza

Buono fruttifero postale del 1988: sapete quanto vale oggi nel 2022?

Qual è il valore oggi di un buono fruttifero postale del 1988, quanto vale nel 2022: rendimenti, calcoli e cosa c’è da sapere al riguardo

Tra i diversi e molteplici aspetti che destano interesse e grande attenzione da parte di molti rispetto ai temi inerenti l’economia, a diversi livelli, di certo una forte curiosità riguarda gli investimenti e i risparmi, e ancor di più nel caso di uno degli strumenti più noti, il buono fruttifero postale: ma quanto vale, quali rendimenti e calcoli di un buono ordinario del 1988 della serie Q di un milione di lire, qual è il valore oggi nel 2022?

Soldi, euro, crescita (fonte foto: Adobe Stock)

Rispetto alla domanda circa il valore di oggi di un buono fruttifero postale del 1988, oggetto dell’approfondimento Investireoggi.it, si legge che a replicare a tale quesito è Cassa Depositi e Prestiti, poiché nella pagina su cdp.it inerente il calcolo dei rendimenti dei buoni postali, si può venire a conoscenza del valore del titolo di cui si dispone.

A tal fine, il soggetto interessato dovrà inserire i dati che vengono richiesti oppure fare l’accesso alla propria pagina personale sul sito di Poste Italiane, nella sezione dedicata ai buoni, ai fini di poter compiere tale operazione e scoprire dunque il relativo valore.

Ecco dunque, di seguito, come fare per scoprire il valore di un buono ordinario che risale al 1988 della serie Q dal valore iniziale di un milione di euro. I dettagli al riguardo, di seguito, circa calcoli, rendimenti e la data in cui avverrà la prescrizione dello stesso.

Buono fruttifero postale dal 1992 al 2022: quanto vale e come calcolarlo

Buono fruttifero postale del 1988, quanto vale oggi: calcoli, rendimenti, scadenza

C’è sempre dunque grande attenzione in merito a strumenti diffusi quali sono i Buoni fruttiferi postali, che come noto ai più, sono prodotti di investimento che sono emessi da Cassa Depositi e Prestiti e che sono garantiti dallo Stato Italiano, e posti sul mercato da Poste Italiane.

Ve ne sono di diverso tipo e vi sono anche quelli ordinari con cui si può contare su rendimenti fissi crescenti. Per quanto concerne oggi, il rendimento annuo lordo a scadenza si fissa allo 0,30% dopo venti anni; nel passato invece si arrivava anche al 12% annuo loro alla fine del 30° anno.

Rispetto alla casistica in oggetto, volendo fare una ricerca si va ad inserire nel campo relativo alla data di sottoscrizione l’11 gennaio 1988; tipologia buoni ordinari dal valore di un milione di lire e rispetto agli interessi lordi maturati per questa tipologia della serie Q, questi sono di euro 6018,69, spiega Investireoggi.it.

Per quanto riguarda la ritenuta fiscale, si legge ancora, questa è di 752,34 euro, per tale ragione il montante liquidato è di euro 5782,81 euro. Nel 1998, l’aliquota fiscale era del 12,50% sugli interessi.

A non essere calcolata è l’imposta, e in tal senso a fornire precisazioni a questo riguardo, si spiega, è l’articolo 1 legge n.44 del 16 aprile 2012, con precisioni che riguardano i buoni postali cartacei emessi prima del primo gennaio del 2009. L’imposta in questo senso viene calcolata sul valore nominale del singolo titolo ed è dovuta nella misura minima di 1,81 euro ora 2 euro, con esclusione della previsione di esenzione.

Buoni fruttiferi postali cointestati: spetta il ricalcolo degli interessi, ma sono in pochi a saperlo

Quindi, secondo ciò, si evince che non vi era esenzione per buoni con importo minore di 5 mila euro. L’imposta è dovuta al momento del rimborso, e Investireoggi.it sottolinea che quest’ultima è applicata per il 2012 nella misura proporzionale 0,10%; dal 2013 0,15%; 0,20% dal 2014.

Attraverso il calcolatore sulla pagina sopra indicata, emerge anche che, rispetto alla data di scadenza, questo tipo di buono fruttifero postale ordinario serie Q sarà prescritto il giorno 31 dicembre del 2028.

Dario Quattro

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