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Buono fruttifero postale a 4 anni o Btp a 5: come investire il proprio denaro

Come investire il proprio denaro? Meglio puntare su un buono fruttifero postale a 4 anni o su un buono del tesoro poliennale a 5 anni?

Gli investitori che hanno intenzione di impegnare il proprio capitale, in operazioni di medio-lungo termine, hanno la possibilità di scegliere tra un buono fruttifero postale a 4 anni o un buono del tesoro poliennale a 5 anni.

I BTP vengono emessi dal Dipartimento del Tesoro attraverso un’asta alla quale possono prendere parte solo i soggetti autorizzati, come banche o istituti di investimento. Successivamente è possibile rivendere i BTP sul MOT, permettendo agli investitori privati di entrare in possesso dei suddetti strumenti di investimento.

I buoni fruttiferi postali invece sono emessi da Cassa Depositi e Prestiti e sono garantiti dallo Stato Italiano. Questi strumenti d’investimento sono collocati sul mercato da Poste Italiane.

Quali sono le differenze principali tra Btf e Btp? Su quale dei due conviene investire i propri risparmi?

Come investire il proprio denaro: i buoni fruttiferi postali

Agli investitori che si stanno chiedendo come investire il proprio denaro, abbiamo pensato di fornire qualche indicazione su due strumenti di investimento molto interessanti: i Btf e i Btp.

I buoni fruttiferi postali vengono emessi da Cassa Depositi e Risparmi e sono garantiti dallo Stato italiano. Essi non presentano alcun rischio e partono da una durata minima di 4 anni.

Ovviamente è possibile richiedere il rimborso del capitale prima della scadenza, se si ha attivo un piano di risparmio chi offre un rendimento annuo lordo. Quest’ultimo attualmente prevede un’aliquota dello 0,25% alla scadenza.

L’investitore che accede al Piano Risparmiosemplice, con il raggiungimento di 24 sottoscrizioni periodiche, può ottenere un rendimento annuo lordo doppio, ovvero pari allo 0,50%.

Le somme investite sono garantite dallo Stato italiano e sono soggette ad una tassazione agevolata del 12,50% sugli interessi.

Non sono previsti costi per la sottoscrizione di un buono fruttifero postale né per il rimborso per la gestione. Fatta eccezione per gli oneri fiscali.

I buoni del tesoro poliennali a 5 anni

I BTP a 5 anni vengono emessi dal Dipartimento del Tesoro che, di recente, ha comunicato l’emissione di nuovi titoli a medio-lungo in un’asta prevista venerdì 29 aprile 2022.

Si tratta di titoli di debito, ovvero obbligazioni di medio-lungo termine, caratterizzati da una cedola fissa posticipata pagata semestralmente.

Il rendimento attuale dei BTP 5 anni, che dunque avranno scadenza nel 2027, è fissato al 6,5%.

L’emissione di BTP avviene sempre tramite un’asta alla quale possono prendere parte solo i soggetti accreditati, come banche o istituti di investimento. In sostanza non è possibile per il privato cittadino partecipare alla suddetta operazione di compravendita.

Tuttavia, dopo l’emissione di BTP gli istituti competenti hanno la possibilità di rivenderli ai privati.

La cedola annuale dei nuovi BTP 5 anni è fissata a 1,10%. La scadenza è prevista il 1° aprile 2027, mentre la data del pagamento della cedola avverrà il 1° ottobre 2022 (dopo i primi 6 mesi dall’emissione).

Quando si investe in BTP bisogna seguire le regole dei Titoli di Stato e, quindi, nel caso di un disinvestimento prima della scadenza ci si espone al rischio quotazione.

Di conseguenza è possibile che l’obbligazionista non riesca neanche a recuperare il capitale impegnato nell’operazione di investimento.

I buoni fruttiferi postali, invece, riconoscono sempre al risparmiatore il pagamento integrale del capitale investito, oltre agli interessi maturati.

Floriana Vitiello

Aspirante giornalista. Si occupa della stesura di articoli per il web da oltre 5 anni. La scrittura è la sua più grande passione. Dopo diversi progetti editoriali in veste di Ghostwriter, approda su Trading.it e si dedica all’elaborazione di testi riguardanti pensioni, fisco e tasse. Impegnata in diversi progetti editoriali.

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