Ci sono alcuni casi in cui è possibile contestare la prescrizione di 10 anni successivi alla scadenza dei Buoni Fruttiferi postali: ecco come fare.
I Buoni Fruttiferi Postali rappresentano un prodotto finanziario tra i più scelti nel nostro Paese: i risparmiatori italiani, vi affidano il proprio denaro proprio per gli elevati tassi di interesse e per la completa sicurezza che ripongono in tale strumento. Tale sicurezza, infatti, è dovuta al fatto che essi sono emessi e garantiti da Cassa Depositi e Prestiti, una controllata del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Tuttavia, anche tale strumento prevede una scadenza oltre la quale vi è un tempo limite per evitare che vi ricada l’istituto della prescrizione. Infatti, decorsi i 10 anni dalla scadenza esso potrebbe andare in prescrizione. Non tutto è perduto, esiste un modo per contestarla: scopriamo insieme di cosa si tratta.
Buoni fruttiferi, è corsa agli interessi: ecco quando potranno schizzare
Contestare la prescrizione dei Buoni Fruttiferi postali: ecco come fare
I Buoni Fruttiferi Postali, smettono di produrre interessi alla data di scadenza: dopo 10 anni da quella data è molto probabile che il titolare possa perdere sia il capitale che gli interessi. Ciò accade perché alla scadenza, si può riscuotere il denaro investito entro un termine di 10 anni dopo il quale scatta la prescrizione.
Tale problema, sorge esclusivamente per i buoni cartacei. Quelli dematerializzati, infatti, prevedono alla scadenza l’accredito automatico da parte di Poste Italiane della cifra in questione sul conto corrente o sul Libretto Postale del titolare. Tuttavia, non tutto è perduto: il D.M del 19 dicembre 2000 prevede che al momento della sottoscrizione al cliente sia consegnato anche il Foglio Informatico Analitico.
Tale documento, non solo contiene tutte le condizioni contrattuali, ma anche le modalità di ritiro, la scadenza e le informazioni circa la prescrizione. Ci sono alcuni casi che possono mettere in salvo, il risparmiatore smemorato: ecco quali sono e in quali casi la prescrizione non vale.
I casi che possono cancellare la prescrizione
Vi sono numerosi casi in cui l’atto di prescrizione, può essere cancellato e il Buono con gli interessi maturati potrà comunque essere rimborsato. Ad esempio, uno dei casi più comuni è quello per il quale il risparmiatore non conosce formalmente la data di scadenza del Buono. Infatti, in passato per alcuni Buoni Fruttiferi Postali non vi era stampata sul retro la data di scadenza: in questo modo è impossibile conoscere quando inizia a decorrere la prescrizione.
Buoni fruttiferi postali, non bisogna andare per forza in posta: ecco come sottoscriverli da casa
Tuttavia, anche in questo caso potrebbe essere necessario adire tale istituto, nonostante i molti dubbi, numerosi Tribunali si sono già espressi a favore dei clienti.
Un altro caso in cui può essere interrotta la prescrizione è lo smarrimento o il furto. In caso di mancato documento cartaceo, infatti, non si potrà neanche richiedere il rimborso alle poste. Per sbloccare la situazione, bisognerà presentare regolare denuncia ai Carabinieri chiedendo la sottoscrizione di un atto formale.