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Buoni Postali: Rinnova e 3×2 medesima durata ma cedole con differenza sorprendente

Tra i buoni fruttiferi postali emessi da poste italiane c’è ne sono due particolarmente adatti agli investimenti a breve e medio termine. Ma qual è il più conveniente?

Due sono i titoli con una durata che va da tre a sei anni in relazione alla possibilità di maturare già gli interessi a questi intervalli.

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Si tratta dei Buoni fruttiferi Rinnova e Buono 3×2. Entrambi hanno la medesima durata e maturano le cedole con una diversa progressione rendendo difficile la scelta. In base alle proprie esigenze di risparmio i due buoni, uno più tradizionale e l’altro dedicato invece a chi ha già sottoscritto un BFP, sono titoli di risparmio flessibili e competitivi.

I Buoni fruttiferi Rinnova e Buono 3×2: le caratteristiche

I Buoni fruttiferi Rinnova e Buono 3×2 sono entrambi rimborsabili prima della scadenza. Prima dei tre anni viene rimborsato soltanto il capitale versato, rendendo praticamente nullo l’investimento. Considerando questo è bene assicurarsi che il capitale dedicato non debba servire per il futuro. È giusto quindi scegliere una cifra equa tra rendimento in termini assoluti e necessità finanziarie personali.

Interrompendo l’investimento al raggiungimento dei tre anni sarà rimborsata invece, oltre il capitale iniziale, gli interessi maturati. Il nuovo buono fruttifero postale 3×2, entrato a giugno tra le offerte di Poste Italiane è un buon investimento per chi vuole impegnare il proprio capitale contando su rendimenti fissi e crescenti.

Come per tutti i buoni fruttiferi postali, anche questa tipologia è emessa alla Cassa Depositi e Prestiti ed è garantita dallo Stato italiano. Il rendimento del buono fruttifero postale 3×2 dopo 3 anni è pari allo 0,20% lordo annuo, mentre a termine il rendimento annuo lordo è dello 0,50%.

La differenza tra i due buoni fruttiferi si nota subito a partire dalle cedole

La differenza tra i due buoni si nota subito a partire dalle cedole; il Buono Rinnova ha un rendimento dell’1% annuo fino al terzo anno e del 2,25% a scadenza naturale. Tuttavia, a fronte di un maggior rendimento il Buono Rinnova può essere sottoscritto solo da chi ha ricevuto il rimborso di un buono fruttifero postale scaduto a partire dal 20 settembre 2022 ed entro il periodo di collocamento del Buono Rinnova.

Date le attuali circostanze economiche, non è escluso che nelle prossime settimane o mesi il rendimento dei Bfp possa aumentare ancora. Investendo 10.000 euro nel Buono Rinnova, con un tasso di interesse dell’1% dopo 3 anni e del 2,25% al raggiungimento del sesto anno, dopo il primo triennio il montante netto sarebbe di 12.625 euro netti; mentre a scadenza raggiungerebbe i 15.312 euro.

Lo stesso non accade con il Buono 3×2 che può raggiungere lo stesso rendimento assoluto con un investimento doppio, ad esempio di 20.000, e solo al raggiungimento del primo triennio. A scadenza invece la differenza sarebbe notevole; avremmo infatti maturato appena 367,5 euro netti dopo altri tre anni, per un totale di 12,992 euro netti a scadenza.

Quali sono i Buoni Fruttiferi che offrono tassi di interesse superiori?

Essi sono i buoni fruttiferi postali dedicati ai minori, avendo un pubblico di riferimento esclusivo sono quelli che al momento offrono i rendimenti più alti. Come si evince dal nome, sono dedicati ai minori, hanno una durata massima di diciotto anni e possono essere sottoscritti da un cittadino maggiorenne che faccia loro le veci.

Gli interessi secondo quanto in vigore a partire dal 6 luglio sono i seguenti. Le prime cedole vengono maturate con scaglioni temporali: 1 anno e 6 mesi, 2 e 3 anni. Al raggiungimento dei tempi di sottoscrizione si ottiene un rendimento effettivo annuo lordo dell’1,50%.

Successivamente le scadenze sono il termine del 4° anno, con una cedola che sale all’1,75%, dopo il quinto anno al 2%, mentre dopo il 6° e il 7° il 2,25%. Si ottiene successivamente dopo 11° anno il 2,5%, mentre dopo 12, 13, 14 e 15 anni si ottiene il 3%. Verso il termine della sottoscrizione nel triennio fino al 18° anno si ottiene una cedola del 3,50% annuo lordo.

Andrea Carta

Ha studiato Analisi Tecnica dei mercati finanziari e ha svolto la professione di trader indipendente fino al 2019. Appassionato di letteratura e scrittura creativa, concilia le sue conoscenze ed esperienze scrivendo articoli in tema finanziario, socio economico e politico

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