Riforme obbligatorie e riformulazione delle regole fiscali dell’Ue. In questo contesto i governi come quello italiano sono alle strette per ridurre il debito pubblico. Il capitale può trovare rifugio sul BTP Italia.
La sostenibilità del debito deve venire dimostrata agli investitori con iniziative per migliorare e rendere più efficienti i bilanci dello Stato.
La pressione delle circostanze economiche avverse si fa sentire tanto che la Commissione europea ha proposto mercoledì di modificare le regole fiscali dell’UE in favore di percorsi individuali di riduzione del debito.
Il bisogno di cambiamento si fa sentire e mette in discussione la capacità degli Stati di finanziare l’attuale debito pubblico. Al momento l’obbligo è quelli di tagli annuali del debito di 1/20 dell’eccesso superiore al 60% del PIL. Per l’Italia poco meno del 5% del Pil, una cifra impensabile da sottrarre ogni anno alla spesa pubblica.
le decisioni difficili dei Governi si affiancano a quelle degli investitori e dei risparmiatori. Tutti cercano un modo per evitare che l’inflazione pesi sui risparmi accantonati e allo stesso tempo evitare perdite di natura finanziaria. Le possibilità in questo ambito non sono molte; una di queste è la nuova emissione del BTP Italia che sarà collocata lunedì 14 novembre.
Venerdì 11 novembre il Tesoro renderà noto l’ammontare dei tassi cedolari minimi garantiti. Questi sono la chiave del successo di questa obbligazione in quanto consente di compensare l’inflazione italiana come rilevata dall’indice FOI.
La posta in gioco è il proprio capitale contro l’eventualità di un dichiarato fallimento dello Stato Italiano. In cambio di questo evento raro il BTP Italia offre una cedola minima dell’1,6% a cui si aggiunge l’inflazione italiana nel corso del tempo. Gli interessi cedolari sono rivalutati ogni sei mesi.
I rendimenti del mercato obbligazionario rimarranno altalenanti, finché non arriveranno i dati che mostreranno un’inflazione in frenata. Nel frattempo, chi sottoscriverà il BTP Italia con un’ottica di investimento di lungo periodo potrà contare su un premio fedeltà rilasciato in due fasi. Questa è pari all’1% ed è distribuito in coincidenza della metà e alla conclusione della vita del titolo.
Per quello che riguarda gli svantaggi essi, sono pochi e trascurabili. La prima tra queste è la necessità di rimanere investiti almeno fino alla prima metà della vita del titolo. Solo in questo modo si possono ottenere i maggiori vantaggi in termini di rendimento.
Oggi l’inflazione è su livelli record e chi ha deciso di investire nel nuovo BTP Italia difficilmente cambierà idea. La quotazione potrà subire un calo a partire dal 2024 quando si ritiene che l’inflazione sarà tornata entro la soglia del 2%.
Il nuovo BTP Italia arriva al momento giusto. Finchè l’inflazione c’è o scende, ma non si azzera, il tasso di riferimento sarà dato dalla somma dell’inflazione più 1,6%. Per il momento le banche centrali stanno lottando per rallentarla ed è inverosimile un suo crollo repentino.
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