Succosa opportunità per gli investitori, ora è possibile guadagnare il 10 per cento senza per forza scommettere sui Paesi emergenti.
Chi stesse cercando un’occasione di investimento, caratterizzata da rendimenti interessanti, senza dover però ricorrere ai mercati emergenti, può puntare sul BTp Più. Un titolo di stato particolare, introdotto di recente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che si distingue per una struttura a cedole crescenti e rimborso anticipato, oltre che per un potenziale di guadagno interessante – è incluso un incremento del 10 per cento del capitale investito. Un prodotto che ha attirato l’attenzione di parecchi trader, un’opportunità da non perdere.

Tra le principali caratteristiche del BTp Più c’è la durata complessiva di otto anni, con una suddivisione in due periodi distinti: i primi quattro anni, con un rendimento lordo annuo del 2,85 per cento, e dal quinto all’ottavo anno, con un rendimento lordo del 3,70 per cento. L’opzione di rimborso anticipato è senza dubbio la feature più interessante tra quelle riservate ai sottoscrittori iniziali perché offre flessibilità agli investitori, che valuteranno l’andamento dei mercati e decideranno se mantenere l’investimento fino alla scadenza naturale.
BTp Più, guadagnare con i titoli di stato si può: come muoversi
Sono principalmente due le modalità per ottenere un guadagno con il BTp Più. Una è legata all’incasso delle cedole, mantenendo il titolo in portafoglio fino alla scadenza o fino al disinvestimento anticipato, arrivando a percepire le cedole periodiche previste; l’altra alla rivendita sul mercato secondario, visto che si potrà vendere il BTp Più a quotazioni superiori al prezzo di acquisto, qualora il prezzo del titolo aumenti – si realizzerà così un guadagno in conto capitale.
E se i rendimenti di mercati diminuiscono? La relazione è inversa, perché al calare dei rendimenti, i prezzi dei titoli aumenteranno. Altro fattore da tenere in considerazione, in questo senso, sono le decisioni della Banca Centrale Europea (BCE) sul taglio ai tassi di interesse, di recente approvata una decurtazione di 25 punti base, con la percentuale che è scesa al 2,5 per cento. E le previsioni indicano ulteriori riduzioni nei prossimi mesi, la diminuzione complessiva si aggirerà attorno allo 0,75 per cento entro fine anno.

Cosa succede ai titoli di Stato in questo caso? Potrebbero scendere i rendimenti, andando a influenzare positivamente il prezzo del BTp Più sul mercato secondario. E il vero vantaggio di un investimento del genere è racchiuso nel potenziale guadagno del 10 per cento, che si può ottenere però solo con una riduzione dei rendimenti di circa l’1,45 per cento (10 per cento / 6,91 per cento). L’obiettivo appare ambizioso e subordinato a condizioni di mercato molto più favorevoli rispetto a quelle attualmente previste.
È bene ricordare, in ogni caso, che la ‘duration modificata’ del BTp Più è di 6,91 anni, il che implica che una variazione dell’1 per cento nei rendimenti si traduce in una variazione del prezzo del titolo del 6,91 per cento. Supponendo una diminuzione dei rendimenti dallo 0,75 previsto, il prezzo del BTp Più potrebbe aumentare di circa il 5,18 per cento (6,91 per cento per lo 0,75 per cento) – un incremento a cui va aggiunta la cedola maturata nel periodo di detenzione.