Per gli investitori che puntano a garantirsi rendimenti in grado di contrastare l’inflazione, i BTP sono diventati un modo sicuro per garantirsi un’alta remunerazione.
Anche chi non ha mai considerato i Titoli di Stato si trova ora nell’impossibilità di ignorarne i rendimenti. La diffusione dell’interesse è tale che ora molte banche hanno lanciato promozioni con alti rendimenti persino sui conti deposito.
Non deve stupire che i Titoli di Stato abbiano subito una tendenza progressiva a rialzo in termini di rendimenti cedolari. L’impossibilità di tenere conto dell’evoluzione futura della guerra commerciale con la Russia, gli approvvigionamenti dell’energia e l’inflazione rendono il mercato nervoso e turbolento. È invece sorprende come data la concorrenza dei titoli di Stato sugli altri rendimenti a reddito fisso, le cedole siano state ripensate persino sui buoni fruttiferi postali o sui conti deposito.
Nelle ultime tre settimane, molte banche hanno lanciato sul mercato promozioni legate all’apertura di conti deposito. Un orizzonte temporale dai 3 ai cinque anni che ben si adatta alle esigenze di chi vuole investire sfruttando a pieno la tenenza di questo ciclo economico. Per avere un esempio in questo senso c’è l’offerta del conto di Illimity Bank; l’istituto offre una cedola lorda del 4% annuo che corrisponde a un rendimento netto del 2,96%. Il vincolo della durata di cinque anni si confronta con gli interessi di titoli quali BTP 2027; anche in questo caso la scadenza a 5 anni ricompensa con il 3,53% netto annuo.
BTP 2027, il confronto con i tassi dei conti deposito e la nuova emissione del BTP Italia
Un rendimento decisamente maggiore che fa il paio, tuttavia, con il maggiore rischio che comporta l’esposizione del capitale a un titolo quotato. Il conto deposito diversamente non espone a variazioni negative il proprio investimento che ha la certezza a meno di default dell’istituto di crescere in modo costante e di essere rimborsato a scadenza.
Il rialzo dei rendimenti utile ad attrarre capitali è quindi da mettere in relazione ad altre variabili prima di sancirne l’effettiva convenienza. Il BTP 2027 che fu emesso 30 anni fa ha una quotazione sopra la pari e attualmente di circa 112,25 punti. Ciò significa che è necessario spendere il 12,25% in più ogni 1000 euro di capitale nominale per acquistarlo.
Quando questo BTP scadrà, verrà rimborsato però alla pari ma potrebbe nel frattempo subire ulteriori deprezzamenti durante i quali siamo costretti a rimanere a mercato per non perdere più di quanto preventivato. L’attesa della scadenza naturale non è semplice da gestire ed è importante considerarla come un costo implicito sul piano del capitale psicologico.
BTP Italia 2028 in arrivo da lunedì 14 novembre
Una novità in questo contesto è l’arrivo della nuova emissione del BTP Italia 2028. Il titolo di Stato indicizzato al tasso di inflazione è pensato per gli investitori al dettaglio. Il BTP avrà una durata di 6 anni, tra le più basse rispetto al range previsto da questo tipo di titoli.
Il nuovo BTP verrà messo all’asta da lunedì 14 a giovedì 17 novembre 2022. Il titolo che sarà collocato sul mercato in due fasi verrà concludersi quella dedicata ai risparmiatori individuali il 16 novembre. La seconda fase avrà luogo nella mattinata del giorno 17 novembre e sarà riservata solo agli investitori istituzionali.
Questo titolo ha un tasso cedolare reale annuo definitivo pari all’1,60%, pagato in due cedole semestrali. A questo si aggiunge l’inflazione italiana secondo l’Indice FOI, che è l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, al netto dei tabacchi.
Per investire sui BTP Italia occorrono almeno 1000 euro, ed è possibile acquistarli con multipli di mille.