Da quando i mercati applaudirono alla nascita del governo Draghi lo spread dai minimi a 90 punti base del febbraio del 2021 è oggi nuovamente sulla soglia dei 190 punti. A giovarne sono coloro che hanno in portafoglio i BTP.
Il record stabilito al maggio 2020 in piena emergenza pandemica dei 280 punti è un ricordo che riverbera ancora sui conti pubblici, sostenuti in seguito dagli acquisti della BCE.
Attraverso il Pepp la BCE acquista circa 12,5 miliardi di euro di titoli di debito pubblico italiani al mese. L’intervento conclusosi a marzo ha contribuito a prevenire una crisi per l’Italia, oggi nuovamente alle prese con tassi di interesse straordinari sui titoli di Stato a beneficio degli investitori.
Il BTp 2051 si acquista sotto la pari a circa 72,50 centesimi. Una riduzione del prezzo del 22% in soli tre mesi a cui fa seguito un incremento del rendimento di 140 punti base. Inserendo in portafoglio il BTp 2051 ai prezzi attuali si corrono minori rischi di un BTp con durata inferiore. Entrambi saranno in grado di compensare sul lungo periodo l’effetto sul profitto dell’inflazione, ma sarà compensata meglio la volatilità dal titolo con il prezzo più basso.
A inizio anno il BTp 2072 offriva un rendimento netto dello 0,27% più alto. Nel giro di quattro mesi, lo spread tra i titoli a 50 e 30 anni si è azzerato. Il BTp a 50 anni è il bond più longevo che possiamo trovare sul mercato italiano. In questi giorni sul Mercato obbligazionario di Borsa Italiana questo titolo quota intorno ai 72,60 centesimi.
Ciò significa che per acquistarne un lotto minimo di 1.000 euro se ne spendono 726. Al tasso di interesse attuale, considerando un inflazione rientrata al 2% il rendimento comprensivo della plusvalenza tra l’acquisto e la vendita sarebbe pari 2,59% netto. Circa mezzo punto in più rispetto al rendimento nelle stesse condizioni del BTp 2051, che eppure è oggi l’obbligazione con il rendimento più alto sul mercato italiano.
Il BTp a 50 anni aveva aperto il 2022 con un rendimento netto al 2,08%. Nel giro di appena quattro mesi, la cedola è aumentata del 58% con un prezzo che è crollato del 23,5%. Chi acquistasse oggi, senza considerare le cedole, può riuscire in pochi anni a realizzare rivendendo il titolo una plusvalenza sostanziosa. Questo considerando che solamente nell’estate scorsa, il bond era quotato a più di 105.
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