Quando facciamo trading, non siamo solo vulnerabili alla variazione dei prezzi, ma in certi casi anche a coloro che ci forniscono gli strumenti per accedere al mercato.
Un broker è generalmente considerato quel professionista o società che si pone come intermediario tra un soggetto privato e uno o più mercati finanziari. Tuttavia esistono alcune tipologie di broker per esempio i Market Maker Broker, che non si pongono semplicemente come intermediari tra il trader e il mercato, ma si fanno garante dell’esecuzione degli ordini creando artificialmente un mercato sui propri server. Questo significa che l’ordine del trader non raggiunge il mercato, ma viene gestito internamente.
Essi riproducono per mezzo dei loro sistemi quotazioni simili a quelle del mercato reale. Da qui in poi, la gestione del trade attraverso un dealing desk e il profitto del broker, può avvenire in due modi, accettando l’ordine del cliente e assumendo la posizione contraria, oppure attraverso degli spread fissi. Per esempio, nel caso di una operazione aperta in acquisto, il broker, generalmente attraverso un sistema automatizzato, apre una posizione speculare, anche in termini di esposizione, in vendita, oppure abbina quella posizione con quella opposta di un altro cliente, azzerando in questo modo il rischio per il broker stesso. Questo non significa che i Market Maker facciano attivamente trading contro i clienti, ma si limitano a conoscere, tramite algoritmi e statistiche interne, quali di questi sono statisticamente perdenti e possono decidere di mantenere la posizione opposta non trovando una controparte. Oltre a questo i guadagni di un broker Market Maker derivano dagli spread, ovvero dalla differenza tra la quotazione e il prezzo effettivo con il quale l’ordine viene eseguito.
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Una buona spiegazione oltre le statistiche che il broker ha sul suo bacino d’utenza, è la teoria della contrary opinion. Essa suggerisce che statisticamente, quando il sentiment di una netta maggioranza di speculatori è concorde nel giudicare la tendenza di un mercato, nel mercato si svilupperà una tendenza opposta. Nell’esempio questo accade perché coloro che vogliono comprare stanno già comprando e ci saranno in generale poche nuove posizioni in acquisto ed è quindi facile che si verifichi uno squilibrio con il crollo delle quotazioni.
Diverso è il discorso per i broker con esecuzione non dealing desk come gli STP Straight Through Broker o gli ECN, Electronic Communications Network, che diversamente da quelli così detti Market Maker possono garantire l’accesso diretto al mercato, per mezzo di un processo che abbina le quotazioni provenienti dalle banche che forniscono liquidità, agli ordini dei trader immessi in piattaforma. Questo garantisce oltretutto degli spread molto ridotti, permettendo un’esecuzione degli ordini a prezzi molto precisi. I guadagni di questo genere di broker derivano tuttavia dalle commissioni all’apertura e/o alla chiusura di ogni posizione, che possono essere o meno pesate sulla grandezza dell’ordine.
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