Roberto Diomedi, ex broker di Cagliari, arrestato per aver messo in atto uno schema ponzi truffando circa 5 mila persone in tutta Italia.
Diomedi è stato accusato di associazione per delinquere finalizzata all’abusivismo finanziario, al riciclaggio, all’autoriciclaggio e alla truffa.
L’ex broker presentava ai suoi clienti un investimento sicuro, che dava l’impressione di funzionare bene nel breve periodo. Soldi reali che facevano guadagnare i sottoscrittori iniziali che attiravano così nuovi clienti. La strategia di investimento si è rivelata una scatola vuota, che funzionava soltanto sinché nuovi risparmiatori accrescevano il capitale investito che veniva in parte redistribuito simulando guadagni inesistenti.
Lo schema ponzi è una forma di schema piramidale: un modello commerciale fraudolento che ha come obiettivo non la vendita di un prodotto o di un servizio, ma il coinvolgimento costante di investitori per accumulare un capitale che non genera nessun tipo di profitto. Tanto più è grande e rapido il numero di sottoscrittori, tanto più i truffatori sono in grado di guadagnare a scapito soprattutto delle ultime persone coinvolte.
In uno schema piramidale, solitamente, i truffatori attirano le loro vittime con un marketing aggressivo, che promette ampi margini di profitto in maniera semplice e veloce. Uno schema piramidale cresce fino a quando diventa troppo difficile trovare nuovi investitori da coinvolgere. Quando gli investitori cominciano a smettere di guadagnare il sistema si interrompe. Il truffatore chiude l’attività generalmente prima che i sottoscrittori comincino a richiede indietro il capitale.
Lo Schema Ponzi rappresenta uno dei tipi di truffa più diffusi in ambito finanziario. Da quando fu ideato negli Stati Uniti nel 1920 si è ripetuto innumerevoli volte. La più famosa di questa in epoca recente fu quello intrapreso da Bernie Madoff, l’uomo dell’alta finanza USA che nel 2009 è stato condannato per la truffa a 150 anni di carcere.
Anche Roberto Diomedi 51 anni, ha tentato l’impresa. L’ex broker è accusato di aver organizzato una rete di società finanziarie per reclutare gli investitori. Tra queste la Bolton Holding Limited con sede a Dubai e la Bolton First Credit Limited con sede a Londra. Uno schema truffaldino messo in luce dopo un ’indagine durata quasi due anni. Numerose le denunce dei risparmiatori che non riuscivano a riavere i loro soldi. I truffatori, secondo l’accusa, avrebbero aperto delle società finanziarie in Italia e all’estero, incentivando la clientela a fidarsi. Facendo leva sull’aiuto di veri professionisti venivano promessi grandi guadagni in tempi brevi. Altri risparmiatori venivano incoraggiati anche attraverso il passaparola di chi aveva guadagnato, ignaro della truffa.
Per evitare le frodi finanziarie è importante investire senza cedere alle lusinghe della ricchezza e alla tentazione di affidare il proprio capitale senza essersi impegnati nelle dovute verifiche di chi è incaricato di gestirlo.
Al fine di effettuare in piena consapevolezza le scelte di investimento, adottando comportamenti di comune buon senso, imprescindibili per salvaguardare il proprio risparmio. Tra questi, verificare preventivamente, per i siti che offrono servizi finanziari, che l’operatore tramite cui si investe sia autorizzato e possa mostrare un numero di licenza. Per le offerte di prodotti finanziari, che sia stato pubblicato il prospetto informativo.
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