I mercati finanziari europei poco mossi, c’è incertezza sugli indici che salgono e scendono: tutti in attesa del discorso di Powell
Le borse europee hanno aperto la seduta dell’11 febbraio 2025 con un andamento contrastante. A Milano, l’indice FTSE MIB ha registrato un leggero calo dello 0,2%. Nel panorama europeo, le altre principali piazze finanziarie hanno mostrato performance miste.
Oltreoceano, Wall Street ha invertito la rotta dopo un avvio incerto: c’è aria d’attesa, il focus d’attenzione è tutto sul discorso del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, previsto per oggi. Il mercato spera infatti di ottenere indicazioni più chiare sulla politica monetaria della Fed, in particolare sulla possibilità di un primo taglio dei tassi nei prossimi mesi. L’attenzione è puntata sulle parole di Powell dopo i recenti dati sull’occupazione statunitense, che come ormai sappiamo potrebbero influenzare le decisioni della banca centrale in merito alle prossime manovre monetarie.
Gli investitori rimangono cauti in attesa di ulteriori indicazioni e dai dati macroeconomici previsti nei prossimi giorni, ciò si riflette sugli indici di apertura, che per il territorio europeo hanno riportato questi dati:
Il discorso del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, rappresenta un momento chiave per gli investitori, e su questo siamo tutti d’accordo. Le sue dichiarazioni possono ridefinire le aspettative sui mercati finanziari per il prossimo trimestre, è importante analizzare le sue parole anche per avere una visione più nitida di quelle che saranno le strategie di investimento a breve e lungo termine.
Sappiamo infatti che uno degli elementi più attesi riguarda proprio le possibili indicazioni sui tassi d’interesse. Al momento è stata optata una politica restrittiva, senza alcun taglio, ma se Powell dovesse lasciare intendere un allentamento della politica monetaria nei prossimi mesi, magari aspettando primavera, ciò potrebbe sostenere il mercato azionario e favorire una maggiore propensione al rischio tra gli investitori. Al contrario, un atteggiamento più cauto o restrittivo potrebbe raffreddare le aspettative di crescita, aumentando la pressione sui titoli azionari.
L’attenzione sarà rivolta anche alle sue parole sull’inflazione che è strettamente correlata alle politiche monetarie: nel caso in cui le dichiarazioni sui dazi di Trump stessero influenzando massicciamente anche l’economia interna, gli americani potrebbero subire un rialzo inflazionistico, e se la Fed a sua volta si sta focalizzando su questo rischio, molto probabilmente la politica restrittiva continuerà anche per i prossimi mesi. I mercati di riflesso potrebbero reagire con maggiore prudenza, temendo il prolungamento delle politiche restrittive. Viceversa, segnali di un’inflazione sotto controllo potrebbero alimentare una nuova ondata di ottimismo.
Un altro fattore da considerare è l’effetto delle dichiarazioni di Powell sui principali indici azionari. La storia insegna, e prendendo spunto dal passato, interventi percepiti come accomodanti hanno spinto diverse volte il Nasdaq e l’S&P 500 verso nuovi massimi storici. Se il tono del presidente della Fed dovesse essere rassicurante, potremmo assistere a un nuovo rally delle borse, mentre un messaggio più prudente potrebbe aumentare la volatilità.
Infine, bisogna anche considerare il contesto politico che gioca sempre un ruolo non secondario. L’equilibrio tra le scelte della Fed e le politiche economiche dell’amministrazione americana può incidere sulla stabilità del mercato e sulle decisioni degli investitori istituzionali.
Ciò significa anche che un segnale di coerenza tra le due sfere potrebbe ridurre l’incertezza, mentre eventuali disallineamenti potrebbero accentuare la volatilità. È anche per questo che il discorso di Powell avrà un impatto cruciale sulle strategie di investimento: il tono, le parole scelte, le indicazioni date, saranno tutte indicazioni per gli analisti e i trader per comprendere come muovere le pedine per i prossimi mesi.
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