Apertura in positivo anche oggi sui mercati: cosa monitorare nel weekend per anticipare le politiche della Fed e non farsi cogliere impreparati
Le Borse europee si preparano a un’altra giornata intensa senza troppi sconvolgimenti, mentre gli investitori mantengono lo sguardo fisso su una serie di eventi strategici che potrebbero definire il tono del mercato nel breve termine. Oggi 17 gennaio 2025 l’apertura in positivo ha visto questi dati in Eurozona:
- FTSE MIB (Milano): +0,72%.
- DAX 40 (Francoforte): +0,36%.
- CAC 40 (Parigi): +0,69%.
- FTSE 100 (Londra): +0,85%.
- IBEX 35 (Madrid): +0,38%.
- BEL 20 (Bruxelles): +0,23%.
Sul tavolo ci sono temi di primaria importanza che si reiterano in questi giorni particolari: la stabilità economica globale, le politiche monetarie delle principali banche centrali e l’attesissimo insediamento del presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, previsto per la prossima settimana.
L’attenzione dei mercati è poi ancora particolarmente focalizzata sull’inflazione, con i dati finali che potrebbero influenzare le decisioni future delle banche centrali. L’Eurozona, così come gli Stati Uniti, sta affrontando di rimbalzo una fase di cambiamenti significativi nei flussi economici, con riflessi diretti sul mercato valutario e azionario.
Per gli Stati Uniti continua lo scontro commerciale con la Cina: pochi giorni fa, il 13 gennaio, il Bureau of Industry and Security del dipartimento del commercio degli USA ha infatti annunciato nuove restrizioni riguardo all’esportazione di chip avanzati verso la Cina e fatto pressione ad alleati come Giappone e Paesi Bassi, principali produttori di tecnologie avanzate per semiconduttori, per adottare misure più severe e così limitare l’accesso della Cina a risorse chiave per l’intelligenza artificiale. Tutto ciò continua ad avere un forte impatto sui mercati.
L’insediamento di Donald Trump: una nuova era per i mercati globali?
L’attesa per il giuramento di Donald Trump come nuovo presidente degli Stati Uniti non riguarda soltanto la politica, ma anche le possibili conseguenze economiche. Come accennavamo, Trump ha già delineato un programma controverso, con l’intenzione di imporre ulteriori tariffe sulle esportazioni cinesi, una scelta che potrebbe accendere i toni di una guerra commerciale tra le due principali potenze mondiali (simile a ciò che abbiamo già visto nel 2018).
Parallelamente, Scott Bessent, che da lunedì prossimo assumerà formalmente il ruolo di segretario al Tesoro Usa, ha promesso di mantenere il dollaro come valuta principale delle riserve mondiali e di garantire l’indipendenza della Federal Reserve. Queste dichiarazioni hanno temporaneamente rassicurato i mercati, ma le incertezze restano alte. Per quanto riguarda invece il fronte materie prime, il petrolio continua a mostrare segnali di rialzo, spinto da una combinazione tra i fattori geopolitici e domanda globale.
L’Euro si difende ancora bene con il Dollaro, un dato che sembra evidenziare una temporanea tregua a quelle che sono state le turbolenze economiche che hanno caratterizzato i mesi passati. Inoltre, il membro della Fed, Chris Waller, ha rilasciato dichiarazioni in merito alla questione inflazionistica degli USA, specificando che una possibile previsione futura sarà un rallentamento dell’indice con relativo obbligo di risposta da parte della Fed di un taglio dei tassi nel medio lungo periodo, anticipando quelle che erano le previsioni precedenti.
Gli analisti al momento stanno cercando di prendere in considerazione anche queste dichiarazioni per non lasciare nulla al caso, nonostante al momento la politica Fed lascia intendere anche la possibilità di intraprendere strade contrarie nel breve termine. Per quanto riguarda l’Eurozona, tutta l’attenzione sarà rivolta al discorso di Piero Cipollone della Bce previsto per le 12:00.
Settore bancario sotto osservazione: i segnali da interpretare per il trader
Un elemento di interesse nelle ultime sedute è stato il comportamento dei titoli bancari, che hanno mostrato una certa debolezza. Il trader in questo clima così incerto dovrebbe trovare strategie lungimiranti per anticipare i movimenti del mercato, giocando sempre in difesa.
Questo trend relativo alle banche, ad esempio, potrebbe essere il risultato delle aspettative degli investitori riguardo a un possibile inasprimento della politica monetaria da parte della Fed nel breve termine: in questi casi i trader che avranno la meglio saranno coloro che riusciranno a interpretare per primi le future mosse Fed da qui alla prossima settimana, ecco quindi qualche consiglio sui focus sui quali lavorare d’analisi per questo weekend.
Le banche, specialmente quelle italiane ed europee, risentono fortemente delle variazioni nei tassi di interesse. Con l’aumento del costo del denaro, i margini sui prestiti potrebbero ridursi, influenzando negativamente i bilanci delle banche. Un eventuale rallentamento della domanda di credito, conseguenza di tassi più elevati, potrebbe aggravare ulteriormente la situazione: sono dinamiche da monitorare.
Se da un lato i titoli bancari soffrono, dall’altro si potrebbe assistere a una rotazione verso settori meno sensibili ai tassi di interesse, come quello tecnologico o dei beni di consumo: riflettori accesi anche su queste aree. In sintesi, la parola d’ordine per gli investitori rimane prudenza in giornate così aleggianti.